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Aggiornato: 8 ottobre 2025


³⁷⁹ F. E. Cangiamila, Medicina sacra, v. II, p. 43 e seg. In Palermo, Solli, 1802. Qui non è inopportuno un breve cenno di alcune malattie che nello studio del tempo si vedono ricordate da eruditi e da poeti. Lo facciamo come per una curiosit

Il vecchio però ebbe da entrambi le maggiori consolazioni. La figlia andò sposa a un negoziante di panni, vicentino, tenuto in conto di uomo probo ed assestato; il figlio riuscì a compiere i suoi studi di medicina all'universit

Mentre in Italia la medicina, per opera specialmente del grande Morgagni, cominciava ma appena ad abbandonar l'antico spirito di sistema per un illuminato eclettismo, e ove pochi ingegni preclari si sprofondavano nello studio dell'anatomia patologica, e da pochissimi o da nessuno determinavasi ancora la sede delle malattie descrivevansi le alterazioni che producono, ed erano trascurate quand'anche non derise le ricerche microscopiche e l'analisi dei liquidi, in Inghilterra, le dottrine di Mesmer, spuntate al tramonto dell'ultimo secolo, gi

L’esercizio medico era distintamente diviso tra la medicina e la chirurgia. Il medico non era chirurgo; per la sua dignit

certo ti devrebbe esser grave: perché non si terria impiastro perfetto, se non cuocesse al mal; medicina fu dolce al gusto mai che fosse sana. Artemona si mostra con la collana al collo che ebbe da Crisaulo. E, dicendo alcune cose che sono introdotte come certa conclusione sopra de l'oro, è da Pilastrino trovata.

Suo padre amava che egli studiasse; danari quanti ne voleva, ma non si muovesse per nissun pretesto da Genova. Un giorno, cionondimeno, fatti gli esami del primo anno di medicina, e' gli aveva mandato un bel gruzzolo di monete, perchè contentasse la sua voglia di andare a Roma.

Marco mostrò parecchi trattati di medicina che aveva sulla scrivania, e che da qualche tempo erano diventati i suoi libri prediletti, e disse: Questi sono più sinceri di lei, dottore; mi dicono la verit

Quattordici i numeri del periodico, quattordici i dialoghi, occupanti sempre o quasi sempre tutte le otto paginette, all’ultima delle quali era fatta la grazia d’una breve notizia di agricoltura, un appunto, o un consiglio di medicina.

che egli fu baglia, portando con la grandezza e fortezza della Deitá, unita con la natura vostra, l'amara medicina della penosa morte della croce per sanare e dare vita a voi, fanciulli indebiliti per la colpa. Solo il segno rimase del peccato originale, el quale peccato contraete dal padre e dalla madre quando sète conceputi da loro.

E drictamente ella è uno veleno che, come el veleno pena nel corpo, e ne l'ultimo ne muore se giá egli non s'argomenta di bomitarlo e di pigliare alcuna medicina, cosí questo scarpione del dilecto del mondo: non le cose temporali in loro, che giá t'ho decto che elle sonno buone e facte da me che so' somma bontá, e però le può usare come gli piace con sancto amore e vero timore; ma dico del veleno della perversa volontá de l'uomo.

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