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Ho protestato per una prima volta ; ma inutilmente, se un giornale come il Marzocco e con l'intenzione di farmi un complimento, torna a dirmi quel che tante volte mi è stato sbadatamente ridetto. È appunto quest'intenzione che mi spinge a protestare di nuovo e per l'ultima volta.

Pubblicato il volume io non pensavo certo a farlo seguire da altri, quando sopravvennero due fatti nuovi che fecero nascere in me una idea ancora indeterminata dell'opera a cui mi sono accinto. Il primo fu un articolo di G. S. Gargano, sul «Marzocco» di Firenze, articolo che oltre a parole fin troppo lusinghiere per la mia versione, conteneva come un ringraziamento per avere con essa fatto conoscere ai lettori italiani il capolavoro della fantasia shekspiriana nella sua integrit

Capisco: il Marzocco ha inteso di farmi una cortesia chiamandomi strenuo campione del naturalismo in Italia, e di questa gentile intenzione gli sono gratissimo; ma siccome io ho la coscienza di non essere campione del naturalismo, di altra qualunque scuola letteraria, o chiesola, o setta che si debba dire, così chiedo il permesso di protestare, per la seconda ed ultima volta, contro l'etichetta che critici benevoli e valevoli si compiacciono, da anni, di appiccare al mio nome.

Aspettavo appunto la prova della rappresentazione della Lupa per parlare degli intendimenti artistici da cui il Verga è stato guidato nelle sue opere teatrali, e non mi attendevo la buona ventura di vedermi capitare a proposito un articolo pubblicato domenica scorsa su le colonne del giornale fiorentino il Marzocco, dove dei lavori del Verga si ragiona coi criterii della così detta nuova scuola drammatica.

Lasciamo , per amor di Dio, le stupide denominazioni, di realismo, di psicologismo, di idealismo, di simbolismo: ragioniamo di teatro, di opere d'arte drammatica. E soprattutto non predichiamo bene e non razzoliamo male. Il Maeterlink, il nostro piccolo Shakespeare, come lo chiama il critico del Marzocco (Oh, piccolo, molto piccolo! infinitesimale!) che fa? D

STRAGUALCIA. Aviamo a contare i mattoni? Ci sará facenda! Vorrei che noi andassemo piú presto in qualche luogo che facessemo colazione, io. PEDANTE. Iandudum animus est in patinis. FABRIZIO. Che arma è quella di quei succhielli? PEDANTE. Quella è l'arma di questa communitá e chiamasi la Trivella. E, come a Fiorenza si grida: «Marzocco! Marzocco!» e a Vinegia: «San Marco!

GIROLAMO VITELLI, Marzocco, 30 luglio 1916. Debbo alla Germania moltissimo del poco che so, =e principalmente la visione sicura del quanto e del come importi sapere=. E poiché le mie deboli forze in quaranta e piú anni di onesto lavoro, le maggiori doti dei miei colleghi riuscirono in tempo relativamente cosí breve a togliere ai tedeschi la gloria della filologia classica e cacciarli di nido, dopo che sapientemente avevano organizzate le filologiche trincee, =mi è toccato d'insistere in ogni occasione sulla necessit