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Aggiornato: 23 giugno 2025
Dunque potete argomentare che l'ira gli sbollisse ad un tratto e che tornasse mansueto come un agnellino seguendo, anzi accompagnando la diva su per le scale, e temendo quanto più gli venne fatto quella leggiadra manina prigioniera. Chi poi fosse davvero il prigione ditelo voi. Purchè non capiti gente a far visita; rispondeva egli frattanto, mettendo il piede sul primo gradino.
Mi trovo la forza di aprire la portiera. In una mano ghiacciata, è appoggiata una manina tremante. Non ci parliamo, ma ci guardiamo, camminiamo accanto. Quei due esseri pallidi, senza voce, tremanti come bimbi, sono un uomo a trent'anni forte e coraggioso, una donna di spirito e di coraggio. Alla porta le faccio una domanda insulsa, inutile. Hai il biglietto? Lo ha, me lo mostra. Passiamo.
Ogni ora della sua giornata era amareggiata dallo struggimento di udire quella voce trillante e puerile, di sentire nella sua il tocco di quella tiepida manina. Pensava: «Se io morissi, Valeria permetterebbe a Nancy di dirmi addio!». Poi pensava: «Ma se Nancy venisse, io guarirei. Adesso non posso mangiare, perchè ho sempre voglia di piangere... ma se Nancy fosse qui, non piangerei.
«Celeste Aida, forma divina», cantava Aldo nel buio, tenendo nelle sue la manina sudata di sua figlia. Canta ancora, canta più forte, diceva Anne-Marie, che sentiva i brividi della febbre e della musica scorrerle come acqua fresca per la schiena. E Aldo cantava ancora, e cantava più forte. Al sesto giorno la piccola era convalescente e Aldo tornò al suo studio nella 66.ma Strada.
E mise un sospiro, e si contentò di guardare con la coda dell'occhio la manina che la fanciulla aveva abbandonata sul grembo. Se non fosse stato per quella diavoleria a lui ignota, forse a quell'ora stringerebbe tra le sue quella manina gentile e graziosa. Il vecchio orologio a pendolo, chiuso in un armadio impiallacciato, sonò l'ora canonica, e si fissarono al solito l'ultime tre partite.
Quel bacio fece sussultare ambedue, e fece battere i loro cuori d'uno stesso palpito violento e pieno di amore. Emilo ed Aspasia erano felici; le dichiarazioni d'un amore eterno, che si sarebbe seppellito con essi nella tomba, si succederono. I baci non erano più sulla bella manina, ma sulle rosee guancie animate dal fuoco d'amore. Essi erano troppo contenti, una sventura pareva imminente.
Egli non tardava a scorgerla. Non l'evitava punto; la seguiva placidamente cogli occhi; guardava la sua manina bianca passar coll'agilit
Drollino si mise a correre disperatamente lungo il viale. Giunse al cancello, trafelato, ma in tempo per vedere a passar la carrozza... per gettare nell'interno di questa uno sguardo profondo. Dietro il cristallo alzato, si vide per un secondo una manina bianca che salutava. L'agente, che era anch'esso venuto sin lì, prese per sè quel saluto, e scappellò profondamente. Era molto lusingato, e Drollino, accanto a lui, teneva dietro collo sguardo alla carrozza, che si faceva gi
Baciò la mamma e quando fu in fondo alla scala, le disse con una certa importanza: Riguardati! Coi suoi tre soldi strinti nella manina destra, entrò nella farmacia più vicina e fattosi avanti con una tal qual dignit
Mi parve di stringere la manina d'una bimba di sei anni; il coltello cadde in terra; un denso velo si stese sulla costoletta. A un tratto mi sentii la mano vuota, apersi gli occhi, vidi la ragazza tutta turbata, mi voltai indietro: giusto cielo! c'era un bel pezzo di giovanotto, con la giacchettina attillata, coi calzoni stretti, col piccolo cappello di velluto, oh terrore! un torero!
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