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Aggiornato: 12 maggio 2025


Dammi un bacio, figliuolina mia amorosa. Quest'attenzione gentile raddoppia il valore del tuo regalo. Vedi, cara: è il cuore quello che rende prezioso il dono più umile. Ti assicuro che non potresti fare un regalo più bello a Manfredo ed a me. Anch'io sono contenta, disse la bambina.

Ciò detto, accompagnatosi con Manfredo, e ripercorsa con lui buona parte della citt

E i due borbogliavano: Traditore tu? .... Ecco Manfredo e Bello, i figliuoletti di Gisalberto, affamati disperatamente nel pattume di un sotterraneo e disperatamente imprecanti: Traditore! E madonna Marzia, la vedova, sbattuta a terra da due sozzi ferocissimi, chiamava la Vergine, e si rannicchiava ululando: Per te traditore! E il vecchio Baldo si armava e ringhiava: Muoverò al tuo castello!

Questa parlando col Morone di Manfredo e dei sospetti ch'ella aveva di costui, gli mise innanzi un tal dialogo, dicendogli ne facesse la spiegazione; ma il Morone seppe così ben fare e così ben dire, che la vedova del Baglione uscì affatto dalla mente della duchessa Elena, alla quale rimase intera la sua curiosit

Le cronache non raccontano con chiarezza il fatto; ma tra il Palavicino e il nipote del governatore Chaumont intervenne una gravissima contesa che finì colla morte del giovane francese ucciso da Manfredo in duello.

E noi, Manfredo, ed io?.... disse Elena allora, con un accento particolarissimo, e con un suono di voce da muovere il pianto. Manfredo ne fu scosso, e guardatala a lungo....

Ma quando il Palavicino entrò e fu riconosciuto, un grido sorse fra quella gente di servizio, e tosto fu un uscire di tutti per correre a darne avviso alla duchessa, di modo che Manfredo non potè nemmeno, come ne aveva il desiderio, raccomandar loro di parlare in segreto alla duchessa, senza che gli altri se ne avvedessero per non far troppo tumulto.

In tutto lo sfarzo voluto del costume de' tempi, della sua condizione e dal momento, esso se ne stava seduto innanzi ad una tavola colle testa fra le mani. Siamo a tempo? gli domandò il Morone prima ch'esso si accorgesse della di lui presenza. Manfredo balzò in piedi, e accostatosi al Morone. Venite da lei? gli chiese. Vengo da lei, sta dunque di buon animo; ora sa tutto ed è rassegnata.

Ma, prima ch'esse s'effettuassero, doveva scorrere assai più tempo che non avrebber creduto, per una sventura non attesa, la quale ne portò seco mille altre, e che all'altrui perfidia, la quale stava in agguato, diede campo di tendere al giovane Manfredo così infernale insidia, che, Dio sa, s'egli sar

Qui il conte s'alzò dalla seggiola, mostrando una statura di un'altezza straordinaria, s'arricciò i baffi colle due mani, il quale atto gli era abituale e caratteristico, guardò in volto a Manfredo, poi disse: Ora che mi ricordo, tu mi dicevi poco fa, ch'io dovessi bere acqua fresca. Ma tu sei un pessimo consigliere, e stassera ho bisogno più che mai che mi vengano i bagliori, che così il mio occhio vedr

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