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Aggiornato: 12 maggio 2025


Rassegnata? . Manfredo guardò fiso il Morone, poi soggiunse: E tal sia; ora possiamo andare. Così discesero ambedue e si misero in lettiga. Il Palavicino non pronunciò mai parola, il Morone pensò di rompere il silenzio prima d'arrivare al tempio. Ma quando la lettiga si fermò innanzi alla porta del chiostro contiguo.

A queste parole il conte Galeazzo guardò fisso il Manfredo, e stato così come sopra pensiero: Ah ah! disse; va benissimo... ora mi sovvengo! E crollando il capo e ridendo: Ma... prima però, hai da bere un bicchiere con me, chè questa è tal faccenda assai più importante di quella che tu di'. È un vino che bolle e frizza e fa il diavolo, ed è fatto apposta per guarire il dolor di capo.

Com'egli seppe la condizione della contessa Palavicino, alla quale o per deferenza del conte Mandello che l'avea ricovrata nel proprio palazzo, o chi sa perchè altro, mai non aveva fatta ingiuria, come seppe poi quanto amore portasse Manfredo a quella donna, di colpo gli balenò quel modo di trarlo nelle proprie reti, e considerando che lo avrebbe così avuto vivo nelle proprie mani, fu assai contento della non riuscita dei primi tentativi.

Ma la tentazione di far sapere qualche nuova a Manfredo Palavicino l'assalì più che mai, e sebbene l'intemerata virtù sua l'avvisasse che in ciò v'era una colpa, pure fu così prepotente l'impeto del suo affetto, che pensò di non tenerne conto.

Manfredo, disse allora con impeto la duchessa, accennando al servo di fermarsi, e assai conturbata; Manfredo, voi precipitate le cose! sapete pure se voi siete in condizione di rimettere il piede in Milano. Voi siete perduto se vi ci recate, inevitabilmente perduto! Ci andrei io stessa piuttosto; io stessa ci andrei, anzichè permettere che corriate voi stesso nelle insidie di colui....

Tuttavia state di buon animo che più d'una volta ho fatte queste vie, e se mai non ho cavato grand'utile da que' disastrosi viaggi, credo d'averlo a cavare adesso, e sia lodato Iddio. Quand'è così tu sarai compagno a Manfredo, gli disse il Morone. Intanto se v'è qui chi abbia qualche buon pensiero lo invito a metterlo fuori.

Quando, entrata nella camera dov'egli passeggiava in tanto disordine, s'accorse del quanto egli era stravolto e contraffatto, tutta spaventata gli domandò che fosse.... Il Palavicino a tutta prima non rispose, poi diede a leggere il foglio alla duchessa. O povera sventurata, disse questa tutta impietosita, letta che l'ebbe; e così, Manfredo?

Come, sei qui tu stesso, Galeazzo? disse Manfredo maravigliato e contento; ma e la tua gente? Ho voluto precederla ad ogni buon conto, e udito dagli uomini da te mandatimi incontro colla parola d'ordine, che tu eri venuto qui, ho pensato d'abboccarmi prima con te, per tutte quelle altre coserelle che, come sai, son nulla e son tutto.

In questo istante lo stato dell'animo della duchessa fu ben opposto a quello del Palavicino. La prima, respinti i gravi pensieri, credette le si aprisse dinanzi una vita nuova e felice. A Manfredo sembrò invece gli si fosse precluso per sempre ogni orizzonte.

Per sempre, di' tu? ah, Manfredo io l'ho desiderato, è vero, io l'ho sperato; ma pur troppo, ciò che tu di' non può essere. Io tremo di trovarmi qui con te.... Il Baglione è mio marito. Ella pronunciò questo nome con un accento amaro, che il Palavicino ne fu scosso.

Parola Del Giorno

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