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Aggiornato: 10 giugno 2025
Volger conviemmi il bel ragionamento al Tartaro, che spinto il suo rivale, quella bellezza si godea contento, a cui non resta in tutta Europa uguale, poscia che se n'è Angelica partita, e la casta Issabella al ciel salita. 18 De la sentenza Mandricardo altiero, ch'in suo favor la bella donna diede, non può fruir tutto il diletto intero; che contra lui son altre liti in piede.
58 Finito ch'ebbe la lodevol opra, tornava a rimontar sul suo destriero; ed ecco Mandricardo arrivar sopra, che visto il pin di quelle spoglie altiero, lo priega che la cosa gli discuopra: e quel gli narra, come ha inteso, il vero. Allora il re pagan lieto non bada, che viene al pino, e ne leva la spada,
53 La spessa turba aspetta disiando la pugna, e spesso incolpa il venir tardo dei duo famosi cavallieri; quando s'ode dal padiglion di Mandricardo alto rumor che vien moltiplicando. Or sappiate, Signor, che 'l re gagliardo di Sericana e 'l Tartaro possente fanno il tumulto e 'l grido che si sente.
75 Con l'arme l'altre spoglie a Ruggier sono date di Mandricardo, e insieme dato gli è Brigliador, quel destrier bello e buono, che per furore Orlando avea lasciato. Poi quello al re diede Ruggiero in dono, che s'avide ch'assai gli saria grato. Non più di questo; che tornar bisogna a chi Ruggiero invan sospira e agogna. 76 Gli amorosi tormenti che sostenne Bradamante aspettando, io v'ho da dire.
98 Mentre Ruggiero all'African domanda o Frontino o battaglia allora allora, e quello in lungo e l'uno e l'altro manda, né vuol dare il destrier, né far dimora; Mandricardo ne vien da un'altra banda, e mette in campo un'altra lite ancora, poi che vede Ruggier che per insegna porta l'augel che sopra gli altri regna.
118 Né lunga servitù, né grand'amore che ti fu a mille prove manifesto, ebbono forza di tenerti il core, che non fossi a cangiarsi almen sì presto. Non perch'a Mandricardo inferiore io ti paressi, di te privo resto; né so trovar cagione ai casi miei, se non quest'una, che femina sei.
Ben prega Mandricardo e il buon Ruggiero, che gli ridonin quel c'ha lor concesso; e tanto più che 'l lor litigio è un zero, né degno in prova d'arme esser rimesso: e s'in ciò pur nol vogliono ubbidire, voglino almen la pugna differire.
64 Fora de la corazza il lato manco, e di venire al cor trova la strada, che gli entra più d'un palmo sopra il fianco: sì che convien che Mandricardo cada d'ogni ragion che può ne l'augel bianco, o che può aver ne la famosa spada; e da la cara vita cada insieme, che, più che spada e scudo, assai gli preme.
110 Moltiplicavan l'ire e le parole quando da questo e quando da quel lato: con Rodomonte e con Ruggier la vuole tutto in un tempo Mandricardo irato; Ruggier, ch'oltraggio sopportar non suole, non vuol più accordo, anzi litigio e piato. Marfisa or va da questo or da quel canto per riparar, ma non può sola tanto.
116 Al re d'Algier come cingial si scaglia, e l'urta con lo scudo e con la spalla; e in modo lo disordina e sbarraglia, che fa che d'una staffa il piè gli falla. Mandricardo gli grida: O la battaglia differisci, Ruggiero, o meco falla; e crudele e fellon più che mai fosse, Ruggier su l'elmo in questo dir percosse.
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