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Aggiornato: 8 giugno 2025
La natura non muta allo sguardo dell'uomo, ma bensì nel suo sguardo.
All'occhiata della contessa Ginevra tutti guardarono il dottore con muta disapprovazione.
Questa volta era l'agonia, un epilogo più incomprensibile ancora di quella muta tragedia, perchè il bambino non aveva mai potuto parlare; ma sebbene il suo corpicino apparisse anche troppo fragile, le convulsioni vi scoppiavano con una violenza quasi di odio.
Così pensando, o qualche cosa di simile, Ariberti argomentò che quella gentile apparizione e quella muta corrispondenza di sguardi, sarebbero state una memoria per lui, soave ma fuggevole del pari, bella ma senza profumi, come la viola del pensiero che si chiude a ricordo tra le pagine di un libro. E immaginando la fugacit
I cocchieri bestemmiano Per le marmoree vie... E salutano agli angoli I Cristi e le Marie. Spesso la fame, squallida Larva, i tugurii invade... E cogli aranci i pargoli Giuocano nelle strade. Oggi si muta in ghiaccio L'umor delle fontane... E le camelie sbocciano Col sol della dimane. Ogni edificio è un'ampia Mole che in cielo ascende... E a vivere sul lastrico Il cittadin discende.
Ma non è qui, non è qui insisteva il vecchietto e poi, bella mia, non è ora questa di parlatorio. La vedova rimase muta. Come avete detto che si chiama vostro figlio? soggiunse, dopo un momento, il vecchietto, del quale ora la voce si raddolciva. Peppino... Giuseppe Selletta.
Finalmente Massimiliano accettò, ma l'Austria ingratamente il sofferse, sicchè il concetto non muta in nulla. La Italia non può seguitarlo; imperciocchè la Italia e la Francia portino le pene, quella di non avere preso, questa di averle contrastato Roma.
Gino parlava, e parlando interrogava con gli occhi la faccia di suo padre. Quella faccia era muta, e il nostro giovinotto poteva temere di non aver favorevole il suo giudice. Perciò fu grande la sua maraviglia, quando, finita la sua esposizione, si sentì dire dal conte Jacopo: Va bene. Ah! esclamò egli, sollevato.
Io. Andaste allora a Zurigo?... Vi scriveste?... E quando vi rivedeste? Un anno dopo, a Lugano. Egli era solo? Sì. Non sapete perchè? Comprendeste che non amava più la contessa? Non m'occupai di queste cose. Perchè andaste a Lugano? Che cosa vi faceva egli stesso? La giovane non rispose. Non lo volete dire? Non posso. Il partito vi adunava? Ella restò ancora muta. Quanto tempo steste a Lugano?
Emma dovette raccontare, e raccontò della visita e del colloquio avuto con Filippo; la fanciulla stava attenta, quasi senza respirare, accompagnando la narrazione di sua madre con brevi cenni del capo; e quando Emma ebbe finito, Loredana tornò a sedersi e restò a lungo muta e cogitabonda. Infine, ella osservò a un tratto, egli ha acconsentito alla tua idea, e ti ha permesso di venire a prendermi.
Parola Del Giorno
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