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(a don Liddu) Amici mei, tutti 'sti cunti.... pi carit

Una bestemmia inglese gli sfuggì di bocca, e tese i pugni minacciando, quasi potesse esser visto da coloro. Scesa a precipizio la scaletta, stava per uscir fuori; don Liddu lo afferrò pel petto, balbettando: Ah, padrone!... Per carit

Il signor Kyllea, pallido, smaniante, strizzandosi le mani, si volgeva di tratto in tratto a guardare nella stanza accanto... Ah! Se non ci fossero le donne!... Ho tre Remington! Don Liddu, che era andato ad affacciarsi dall'alto della terrazza, venne ad annunziare: Se ne vanno!... Hanno guastato tutto!... Ma lungo lo stradone scende un'altra fiumana di gente... Le campane suonano a stormo!

Sintiti, 'u paraguni forse calza pi vui, ma pi mia, no! Pirchì o' bestiami cci putiti apparteniri vui sulu. (trattenendolo, mentre Brasi trattiene D. Liddu, forte) Per carit

D. Liddu e Don Nzulu, poi D. Iacu. (serio, severo, concitato) Cc'è ca vogghiu parrari cu 'a signurina, perchè non posso credere assolutamente ca idda fussi consenziente a 'sta spiculazioni ca autri nni vulissiru fari! (udendo il vociare delle donne) Unn'è? Dd

Lupus in fabula esclamò il notaio. Ecco l'inglesina. E dalla soglia della Banca, la salutò cavandosi il cappello. Miss Elsa questa volta non era sola. L'accompagnava don Liddu con due paniere infilate pel manico alle braccia.

Fortunatamente, no, signorina! Volevo dire: Come mai non è partito? Indugerò ancora un'altra settimana. Sarei venuto al cottage a congedarmi. Don Liddu, voi potete andarvene disse miss Elsa. Mi fermerò un po' dal notaio. Don Liddu esitò un istante. Oh, non abbiate paura! soggiunse la signorina che aveva capito.

Ecco don Liddu che viene a cercarvi disse il notaio. Il proprietario dell'Albergo del Gallo era andato alla Banca notarile per chiedere gli ordini pel desinare del suo avventore; e lo scrivano lo avea rimandato al Muraglione dove il forestiero doveva trovarsi col principale e col canonico per vedere i terreni. Che terreni? aveva domandato don Liddu.

E cu' su'? Li signuri don Liddu Bellè e don Nittu Scavu. Pirchì iu, francamenti, nun cci haiu nudda servitù.... No! di mia?... Non cridu... Conoscenti... ... Cucina cu mia putiti parlari... Chi forsi cc'è quarchi... Chi? Chi sacciu? Cu Rachilina... Vih! ca quannu mai! chi diciti? Rachilina?... Bianca comu la cira... 'na bammina! E allura... pi cu' veninu? E chi sacciu?

Avea voluto una caldaia, non vi essendo altro, per fare il bagno freddo la mattina, appena levato da letto. Vi saltava dentro nudo, vi sguazzava spandendosi l'acqua con le mani su la testa don Liddu lo aveva osservato dal buco della serratura e, appena asciugatosi, via come il vento, per la campagna: quattro, cinque miglia, quasi avesse il diavolo in corpo. Come non si buscava una polmonite?