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Aggiornato: 3 giugno 2025


Non credo che il governo sancisse allora in diritto queste massime di tirannia. Che importa? Il solo pronunziarle era un'offesa alla ragione de' buoni. Ma la piú tranquilla saviezza degli attuali governi d'Italia mi fa certo che i costumi dei letterati italiani sieno ora cambiati in meglio.

No: voi non proferirete quella parola, Manin; voi men ch'altri potreste proferirla senza arrossire. La storia dei tentativi fatti da me, perchè tutti ci unissimo sopra un terreno, che non è il mio, ad ajutare le tendenze generose d'un popolo, che è migliore di noi letterati, v'è nota.

Vuoi piaceri? vuoi spassi? vuoi pompe? qui non hai che a desiderare. Vuoi conoscenze di letterati? vedi quanti poeti provenzali; vedi quel che tutti li vale, il gran Petrarca. Vuoi discussioni fine e puntigliose di teologia e di erudizione sterminata? ti farò conoscere il monaco calabrese Barlaamo, quel che insegnò il greco al Boccaccio.

Voglioso di far pervenire alle mani di lei una risposta, sapendo come far meglio, ci pregò egli di inserirla nel nostro giornale, preceduta dalla lettera di madama. Ecco l'una e l'altra. Signore, Siete pur gente goffa voi letterati! Vi dolete che nessuna donna legga le cose vostre, e fate poi ogni possibile perché i vostri scritti non riescano leggibili.

Un'altra disposizione legislativa toccava delle fame imposte e delle fame usurpate; proponeva pene pei letterati funamboli; condannava a perpetuo bando dall'isola i poeti che si fossero attentati a dar lettura dei loro versi a qualche infelice costretto a subire questa violenza, e vietava finalmente la rappresentazione del dramma e della tragedia considerate come le più ridicole parodie del dolore e delle sciagure umane.

Di' liberamente. Io Arde oggi gran guerra tra i letterati ed i filologi d'Italia. E alcuni, e dei famosi, sostengono che l'unico lavoro possibile e serio intorno agli autori classici sia quello strettamente filologico: cioè copiare e collazionare codici, e allestire edizioni critiche.

La coscienza di Nino lo guardava con una faccia divenuta più nera e più irritante; ma le voci bianche ed acute dei suoi desideri gli squillavano nel cuore: «Non bisognava dimenticare ch'egli aveva dei doveri verso stesso e verso altri. Dei doveri verso suo padre che desiderava di vederlo normalmente e regolarmente stabilito vicino a lui; aveva dei doveri verso Valeria»... Anche quì Nino sviò rapidamente il corso dei suoi ragionamenti. «Aveva dei doveri verso Nancy, verso la piccola innocente meravigliosa Nancy, che bisognava salvare dalle insidie dei mascalzoni corteggiatori, dei letterati e poetucoli affamati, che per farsi un'aureola della sua gloria, per arrampicarsi a una facile celebrit

Mi ricorderò sempre, che in una conversazione, a cui prendevano parte uomini vecchi e giovani e donne belle e letterati e scienziati, tutto un mazzo di carissime persone, si lamentava che i fiori, che sono tra le cose più belle di questo mondo, durassero così poco. Una signora sentimentale esclamò: I fiori son come l'amore....

Il bello era a veder ne' bullettini, massime in que' che i libri ricercavano, le scritte commession da' paladini, di spropositi piene, che fummavano. Parean note dell'arte de' facchini a tal che appena si raccapezzavano; pur volean libri usciti sul Tamigi, per fare i letterati per Parigi.

Il marchese Del Faro, di lei padre, era un vecchio scienziato, che profondeva la maggior parte delle cospicue sue rendite in radunar libri preziosi ed antichi, in soccorrere letterati, e trattenere ad un castello solitario vicino a Messina dotti teologi, distinti poeti e religiosi di gran sapere.

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