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Aggiornato: 1 giugno 2025


Nel cui servigio mosse l'esser vostro un Dio: però ch'ei sol v'intenda lece, al qual faceste un altro piú bel chiostro; chiostro di tante stelle ornato in vece d'un bel trapunto, ove specchi e gioisca le quattro e sette , qua l'otto e diece. «Sunt nonnulli ex terra homines, non ut incolae et habitatores, sed quasi spectatores superarum rerum atque coelestium». CIC.

«Io ti seguiterò quanto mi lece», rispuose; «e se veder fummo non lascia, l’udir ci terr

Ma ne l’ultima bolgia de le diece me per l’alchìmia che nel mondo usai dannò Minòs, a cui fallar non lece». E io dissi al poeta: «Or fu gi

<<S'elli avesse potuto creder prima>>, rispuose 'l savio mio, <<anima lesa, cio` c'ha veduto pur con la mia rima, non averebbe in te la man distesa; ma la cosa incredibile mi fece indurlo ad ovra ch'a me stesso pesa. Ma dilli chi tu fosti, si` che 'n vece d'alcun'ammenda tua fama rinfreschi nel mondo su`, dove tornar li lece>>.

«Io ti seguiterò quanto mi lece», rispuose; «e se veder fummo non lascia, l’udir ci terr

Di questo armossi immantenente, e crebbe La sembianza real col gran cimiero; Poi diede ai braccio immenso scudo, e l'ebbe. Dal Re che di Bizanzio avea l'impero; Per favella mortal mal si potrebbe Narrar di quel metallo il magistero; Il buon Bronzin, cui di tale arte lece Corre ogni allor, con ogni studio il fece. */ /*

133 Stati che sono in gran piacere e in festa con Norandino otto giornate o diece, perché l'amor di Francia gli molesta, che lasciar senza lor tanto non lece, tolgon licenza; e Marfisa, che questa via disiava, compagnia lor fece. Marfisa avuto avea lungo disire al paragon dei paladin venire; 134 e far esperienza se l'effetto si pareggiava a tanta nominanza.

<<Io ti seguitero` quanto mi lece>>, rispuose; <<e se veder fummo non lascia, l'udir ci terra` giunti in quella vece>>. Allora incominciai: <<Con quella fascia che la morte dissolve men vo suso, e venni qui per l'infernale ambascia. E se Dio m'ha in sua grazia rinchiuso, tanto che vuol ch'i' veggia la sua corte per modo tutto fuor del moderno uso,

AMASIO. Che Amor è cieco, non ferisce chi deve, è ingiusto, poiché patisce che non sia riamato chi ama; maledice la sua mala ventura; chiama Cintio ingrato e senza core, ché non corrisponde con amore a tanto amore. LIDIA. Dicete una bugia: c'ho lasciato d'amar Cintio. AMASIO. Non lece dir bugie. LIDIA. È vero; ma è manco male quando giova a chi la dice e non nuoce a chi l'ascolta.

E a tal modo il socero si stenta in questa fossa, e li altri dal concilio che fu per li Giudei mala sementa>>. Allor vid'io maravigliar Virgilio sovra colui ch'era disteso in croce tanto vilmente ne l'etterno essilio. Poscia drizzo` al frate cotal voce: <<Non vi dispiaccia, se vi lece, dirci s'a la man destra giace alcuna foce

Parola Del Giorno

s'alceste

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