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Aggiornato: 13 luglio 2025


Ella scoteva il capo, sempre singhiozzando. Promettetemi almeno che tenterete! Tenterò! Lasciatemi! Io uscii. E andai, nella notte, molte ore, con le gambe spezzate. Perseguitato da un grido atroce, pensavo: Egli avr

«No, no: è forza ch'io gli stia vicino.... lasciatemi, vi dico,» e scotevasi «lasciatemi.... vi comando.... vi prego.» «Non vi accostate, Cavaliere, che vi farò mal giuoco; non sapete che il Diavolo scotta? Eh! dico, Puccio, tienlo sodo, e tu Giannozzo,...»

Mia madre la guardava con una indescrivibile espressione di tenerezza, pronta a sorreggerla. Io stesso tendevo le mani, pronto a sorreggerla. No, no ella pregò lasciatemi, lasciatemi. Non cado. Voglio andare da me fino alla poltrona. Ella avanzò il piede, fece un passo, pianamente. Aveva nel viso il candore d'una gioia infantile. Bada, Giuliana!

Ma l'altra, abbassando ancora di più il tono della sua voce e accennando con la mano alla stanza vicina: «Zitta!..» scongiurò; «lasciatemi... Voi non sapete!.. Più tardi... più tardi!..»

Così dicendo, la principessa conduceva seco Curzio; quando, giunta con esso al cancello del camerone, s'imbattè sulla soglia con monsignor Pagni. Fermatevi, o signora! gridò il prelato. Essa si arrestò come impietrita. Curzio si ritrasse sdegnosamente lontano. Voi mi avete ingannato, disse monsignore a bassa voce alla principessa. Lasciatemi! diss'ella. Fermatevi, ripigliò monsignor Pagni.

Dunque lasciatemi andare per di l

Lasciatemi in pace, voglio studiare, rispondeva Carlo; del resto io non sono così sciocco da esporre la mia vita per chi non mi saluta nemmeno quando m'incontra. Egli avea detto al professore che volea studiare, e mostrargli che se non avea coraggio di affrontare i cani idrofobi, avea quello di superare le difficolt

La vedremo! disse colla medesima freddezza. Marianna fu presa da un accesso di furore; si slanciò colle mani levate verso il giovane, come per graffiargli il viso, per istrappargliene gli occhî. Lasciatemi uscire! gridò. Voglio uscire... aprite quell'uscio!

Ah, non è dunque un sogno codesto, gridò con voce straziante svincolandosi d'un tratto dalle braccia del servo e rannicchiandosi tremebonda in un angolo della carrozza; oh, perchè non sono morta, perchè mai riedere alla vita in un momento cui l'abbandonarla è un beneficio, una grazia del cielo?... Ma che volete voi da me?... No non voglio seguirvi... lasciatemi precipitare da questa carrozza o ch'io empio l'aria de' miei gridi. Deh! in nome della Vergine santa, in nome di quanto avete di più sacro al mondo, in nome di vostra madre, fate ch'io ritorni al povero padre mio. Egli, vedete, vecchio e malato non ha altro appoggio che il mio, altra vita che la mia; togliermi da lui vuol dire ucciderlo, vuoi dire spezzare l'unico filo che ancora lo trattiene al mondo... ed in allora voi dovreste rendere conto a Dio di due esistenze poichè con mio padre uccidereste me pure. Oh! se il vostro cuore ha sensi di umanit

La giovane rispose crollando vezzosamente le spalle. Eh! lasciatemi fare... il turco è fuori di casa, e quando venga... se questi ci è ancora... ebbene gli diremo... gli diremo che son io che l'ha fatto entrare... oh bella! E trasse Antonio nella stanza della marchesa.

Parola Del Giorno

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