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Aggiornato: 5 luglio 2025


<<Spirto>>, diss'io, <<che per salir ti dome, se tu se' quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome>>. <<Io fui sanese>>, rispuose, <<e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che se' ne presti. Savia non fui, avvegna che Sapia fossi chiamata, e fui de li altrui danni piu` lieta assai che di ventura mia.

Al mondo non fur mai persone ratte a far lor pro o a fuggir lor danno, com’ io, dopo cotai parole fatte, venni qua giù del mio beato scanno, fidandomi del tuo parlare onesto, ch’onora te e quei ch’udito l’hanno”. Poscia che m’ebbe ragionato questo, li occhi lucenti lagrimando volse, per che mi fece del venir più presto.

Ella sorrise, lagrimando, in foggia di chi nel petto amaro e dolce copre; poi disse: Eternamente non s'alloggia in questa terra, si cela e scopre il sol eternamente: sol un franco e fermo stato è molto al ciel dissopre. Di cadesti e sei per montarvi anco, se 'n questa umana vita di due strade dritto sentiero pigli e lasci 'l manco. «Littera Pythagorae discrimine secta bicorni». VIRG.

O vunque una sen fugge, e l'altra segue. R atto m'avvento al fondo d'un vallone: E cco vidi Galanta in un instante N on esser piú Galanta, ma curvarsi T utta ritratta, e capo e braccia e gambe, I n una picciol forma di mustella. N on puoti far allora, che non, ratto V òlto in gran fuga e lagrimando forte, S campassi per nascondermi da Laura.

Ma perché l’occhio cupido e vagante a me rivolse, quel feroce drudo la flagellò dal capo infin le piante; poi, di sospetto pieno e d’ira crudo, disciolse il mostro, e trassel per la selva, tanto che sol di lei mi fece scudo a la puttana e a la nova belva. Purgatorio · Canto XXXIII ‘Deus, venerunt gentes’, alternando or tre or quattro dolce salmodia, le donne incominciaro, e lagrimando;

Mentre ch'al suon de i dotti ornati versi, fate d'Arno suonar l'ampie contrade, cantando insieme a più ch'ad una etade con le virtù, ch'a voi amiche fersi, a me, caro Martel, sono tanto avversi i fati, ch'ogni ben dal cor mi cade; e per occulte, solitarie strade, vo' lagrimando il che gli occhi apersi.

Il giurò; e l'arcivescovo ribenedillo. Consigliato a perdonare i nimici, fe' liberare prigioni, non però que' d'alto affare; non mutò il testamento dettato a Port Fangos nell'ottantadue; ad alta voce si confessò a due frati; e poi a grande sforzo surse di letto, mal reggentesi e tremolante, vestissi, s'inginocchiò lagrimando e pregando dentro da , ed ebbe l'Eucaristia.

Parola Del Giorno

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