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Aggiornato: 5 luglio 2025
Ogni sembianza tra' guerrier dogliosa, Ivi mira, ch'ognun lagrime scioglie; Al fin che 'l Re sotto la man famosa Cadesse d'AMEDEO chiaro raccoglie. Traggene guai, ma certa ella non osa Le novelle recar di sì gran doglie, E tra' sospir di quella gente mesta Pur lagrimando a sospirar s'arresta.
Vedi lo sol che 'n fronte ti riluce; vedi l'erbette, i fiori e li arbuscelli che qui la terra sol da se' produce. Mentre che vegnan lieti li occhi belli che, lagrimando, a te venir mi fenno, seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir piu` ne' mio cenno; libero, dritto e sano e` tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch'io te sovra te corono e mitrio>>.
Vedi lo sol che ’n fronte ti riluce; vedi l’erbette, i fiori e li arbuscelli che qui la terra sol da sé produce. Mentre che vegnan lieti li occhi belli che, lagrimando, a te venir mi fenno, seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più né mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch’io te sovra te corono e mitrio».
Fra lo splendore d'una eterna idea E le tenebre folte, il mar solcando Degli eventi, che intorno a me fremea, L'oltraggio fatto a noi dissi esecrando; E nella notte altrui trovai l'aurora; E risi e piansi anch'io; e lagrimando La strofa mi sgorgò calda e sonora; E ritrovai la fede e la speranza, Perché m'accorsi che si vive ancora!
Tra l’altre vidi un’ombra ch’aspettava in vista; e se volesse alcun dir ‘Come?’, lo mento a guisa d’orbo in sù levava. «Spirto», diss’ io, «che per salir ti dome, se tu se’ quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome». «Io fui sanese», rispuose, «e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che sé ne presti.
E, postasi quivi a sedere, non prima si leverá che, esaminati i pensieri del marito, lui di piacevolissima considerazione in noiosa turbazione avrá recato. Che dirò dell'odio ch'elle portano a' libri, qualora alcuno ne veggiono aprire? che delle notturne vigilie, non solamente utili, ma opportune agli studianti? Tutto a' suoi diletti quel tempo esser tolto, lagrimando, confermano.
Vedi lo sol che ’n fronte ti riluce; vedi l’erbette, i fiori e li arbuscelli che qui la terra sol da sé produce. Mentre che vegnan lieti li occhi belli che, lagrimando, a te venir mi fenno, seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più né mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch’io te sovra te corono e mitrio».
<<Spirto>>, diss'io, <<che per salir ti dome, se tu se' quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome>>. <<Io fui sanese>>, rispuose, <<e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che se' ne presti. Savia non fui, avvegna che Sapia fossi chiamata, e fui de li altrui danni piu` lieta assai che di ventura mia.
Vedi lo sol che 'n fronte ti riluce; vedi l'erbette, i fiori e li arbuscelli che qui la terra sol da se' produce. Mentre che vegnan lieti li occhi belli che, lagrimando, a te venir mi fenno, seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir piu` ne' mio cenno; libero, dritto e sano e` tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch'io te sovra te corono e mitrio>>.
In ogni giovinetta Vita che muore ognun sente morire Sè stesso, o almen di sè la più ridente Memoria e coll'ignota si accompagna Bara che passa quasi lagrimando. Una spenta dolcezza.
Parola Del Giorno
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