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Aggiornato: 16 giugno 2025
Talmente esso era scomposto, lo sguardo era così inaridito, le occhiaie così incavate, i labbri avevano preso pieghe tanto dolorose, che la nuova tristezza non poteva esprimere una nuova lacrima dagli occhi, non poteva incidere una nuova ruga sul viso. Voi vedete che la mia induzione di ieri è confermata da queste confessioni. L'amor vostro accrebbe l'ambascia della povera donna, non la consolò.
Così dicendo il Conte si trasse dal seno una crocellina di oro, e, presentatala alla nuora, aggiunse: giurate per questa croce benedetta sul sepolcro del nostro Signore, per la salute dell'anima vostra, per la vita dei vostri figliuoli, che voi osserverete la promessa... Non fa mestiero di riti tanto solenni, rispose Luisa sorridendo a fiore di labbri: ecco, io ve lo giuro...
Corpo disfatto dalle febbri, cuore convulso, aridi labbri vïolastri, sudate chiome, tese al par di nastri neri intorno al terribile pallore; vita che lotti nel disfacimento, io ti penetro tutta, io ti fo mia: chiudi gli occhi, raccogli in una pia rete di sogni il tuo lungo tormento!...
Urlava con una specie di esaltazione furibonda, scagliando in ogni senso le sue braccia villose, nere, possenti come quelle di un quadrumane. Aveva nel fianco sopra la cintola, una piaga orrenda. I suoi capelli grigi gli cadevano su la faccia imbestialita dal lungo patire Ma un riso convulso torceva la sua bocca dai labbri smorti. Alcuni si precipitaron su lui; ma egli tutti respinse.
Disse, e acceso negli occhi e in atto strano Chiuse le aperte braccia, e i labbri pòrse; E un'armonia suonò per l'aër vano, Ch'armonia parve, e baci erano forse. Sorto era il sole intanto, e dal sovrano Balzo a schiarar quelle due fronti accórse; E negli occhi de l'un, qual fior nel lago, Specchiar l'altra mirò la propria immago.
ed io ti direi le gioiose parole che tutte bisbigliano le madri ai bambini, cogliendoti a fasci le rose. Ma tu non volesti. Il vagito tuo primo, o mia bimba, fu l’ultimo: suggella i tuoi labbri il silenzio: eterno, infinito. Schiudesti sul mondo l’ignara pupilla, o mia bimba, un sol attimo: che vide?...
Però mentre l'ammiraglio se ne stava seduto rimpetto al suo coetaneo, non aveva neppure un dato per sospettare di che sorta fossero i pensieri che in quel momento ronzavano nella testa del Barbarigo, il quale, co' labbri sempre aperti ad un mezzo sorriso e con una tranquillit
Segno manifesto che egli mentisce, voi uomini cristiani abbiatevi in questo, che Dio non sopporterebbe ricevere simili ringraziamenti contro natura; e se fosse vero quello che trabocca fuori dai labbri di questo forsennato, Dio avrebbe fatto crollargli le volte sopra la testa.
Era una bellissima creatura, lunga, snodata, sottile, con una capigliatura di mogano scintillante, un profilo rettilineo ma soave, le mani così prive di colore che parevan quasi vecchie nella sua trasparente gioventù. L’abito che portava, il fino intreccio di piume del Paradiso che si arruffavano intorno a’ suoi capelli veramente gloriosi, gli anelli che opprimevano le sue leggere dita, i braccialetti che le avvolgevano il polso, ed il profumo doloroso, eccessivo, irritante, che mandava la sua fina cipria, la sua fina seta, il respiro de’ suoi labbri dipinti, la visibile forma della sua nudit
Urlavano; farneticavano; erano lì, proni e scomposti, nelle bende, su le grucce, lividi, contagiosi, monchi, tronchi, senza mento, idrópici come otri, consunti come cánapi, bacati, con la pelle impressa di lue, scotennati, con mandibole torte, con labbri pendenti, argentati di lebbra, con pustole del vaiolo; uno era perfino senza gola e si vedeva l’attaccatura della lingua.
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