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Quando Lachesis non ha piu` del lino, solvesi da la carne, e in virtute ne porta seco e l'umano e 'l divino: l'altre potenze tutte quante mute; memoria, intelligenza e volontade in atto molto piu` che prima agute. Sanza restarsi per se' stessa cade mirabilmente a l'una de le rive; quivi conosce prima le sue strade.

Amo, e sovra il cor mio porto col santo Nome di Dio quel di Maria stampato! Quel della Donna che a Lui siede accanto! Della Madre che il Figlio ha per me dato! Omia possum in eo qui me confortat. Capir non può l'umano spirto quale Fosse dell'uom la prima, alta natura, Pria che i suoi giorni avvelenasse il male.

Io mi forzavo dimostrarle, che le conseguenze dei miei errori giovanili non furono poi disastrose, e non mi avevano impedito di diventare buon marito e buon padre, e abbastanza felice, per quanto lo consenta l'umano destino... e la turbolenza femminea.

Soperbo cibo, che d'umilitade profundissima sorse in mia salute; soperbo cibo, ove l'alta bontade cercò d'erger a' morti la virtute; soperbo cibo, il qual con veritade convien che 'n corpo e sangue si trasmute, in corpo e sangue de l'umano Dio, che disse: Or manucate il corpo mio!

La testa di Luigi XVI rotolata ai piedi del patibolo dimostrò che il diritto divino e l'umano appartengono agli oppressi, dopo di cui la storia rovesciò il volume e cominciò a scrivere il cominciamento della fine.

Di soave colore altri s'indora, Altri splende ceruleo, altri appar bianco, Ma pur ciascun vivamente odora, Che l'umano vigor ne divien franco; Cogliene alquanti, ed in brevissim'ora Torna al guerrier ne le vittorie stanco, E l'esorta MAURIZIO a fornir l'opra, Che caro il rende al gran Signor di sopra.

Se ancora feconda Dal sasso deriva limpida e piena, Se ancor nelle sabbie de' secoli abbonda, O madre, la pura italica vena, Sia caro l'augurio! l'umano destino Dai cento ruscelli che versa Appennino, Se al ciel non contrasti la sorte nemica, Attenda una luce che vinca l'antica.

di queste battaglie il tempo fiero Turbar ti deve, o 'l dei raccor per segno Che 'l Signor sommo de l'eterno impero Oggi vostra salute aggia a disdegno; Non è la forma del divin sentiero Come le strade de l'umano ingegno, Che Dio per fargli eccelsi e farli chiari Prova ne le miserie i suoi più cari.

Non ben duolsi d'Amor l'umano ingegno Come solo comparta affanni estremi, Ch'egli al fin con ragion governa il regno, Ed a chi merta non defrauda i premi. Così parlava, e che non stava a segno, Ma vaneggiava ne' piacer supremi, Vide la bella donna, onde sorrise, Ed a quel favellar termine mise.

I contenti e le lagrime Dei poveri mortali Per varïar di secoli Saranno sempre eguali; I desiderii fervono In ogni crëatura... E il gaudio o la sventura Vengono a soddisfar l'umano verme, E poi che un giorno ridere O pianger gli è concesso, Torna dei desiderii Il popolo indefesso; La noja uccide il gaudio Ed il dolor si accheta... E la caduca creta Ribeve al fonte dell'antica speme!