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Aggiornato: 16 maggio 2025
66 Di questo accordo lieto parimente l'uno esercito e l'altro si godea; che 'l travaglio del corpo e de la mente tutti avea stanchi e a tutti rincrescea. Ognun di riposare il rimanente de la sua vita disegnato avea; ognun maledicea l'ire e i furori ch'a risse e a gare avean lor desti i cori.
Cadremo al fine; or tu consiglia il core, E del barbaro fier contempra l'ire; E sottranne con patti al suo furore: Se nel risco presente, oltra il morire, Di maggior mal non ci turbasse orrore, Voce non aprirei; ma quali schermi Avran le donne e i pargoletti infermi?
Egli si leva a parlare: E sovra italiche labi e vergogne De l'ire chiuse puntando l'arco L'aspra parola, frenata al varco. Tenta di arguzie vestita uscir. Ma i forse, i quasi, i periodi corretti, i cauti motteggi gli sembrano una triste concessione, una vilt
Tu che gli sdegni vedevi e l'ire, E il giambo uscirne, beffardo suon, Tu al buon Tersite lo potrai dire Se vi eran lagrime nella canzon! E quantunque questi versi siano del giugno 1879, non mi è parso inopportuno ripeterli come chiusa di questo scritto.
Tramonteranno i giorni in cui le spade Scintilleranno ai rai del sole. Allora Questi soldati di varie contrade Saluteranno la novella aurora; Rivedranno le madri e, l'ire spente, Muteranno l'acciaio dei fucili Nei miti ar
E interroghiamo gli eventi passati, E gli amori, e i dolori, e l'ire, e l'onte; E dai mille fantasimi evocati Attendiam le speranze ed i conforti, Baciando i figli che vedon l'aurora E ripensando ai morti.
O bel languire di due giovani bocche e di due seni! Innalza l'occhi tuoi fermi e sereni, sorella mia; a che ti giova il pianto? Lascia, lascia che il gaudio or mai si sfreni alto e libero in faccia all'a venire. Triste ho il cuor: questo istante che ci sfugge dolor rimena: oh se nemica tanto non fosse la tua casa! A che ci strugge passione e ci avvelenan l'odii e l'ire?
79 Senza che tromba o segno altro accennasse quando a muover s'avean, senza maestro che lo schermo e 'l ferir lor ricordasse, e lor pungesse il cor d'animoso estro, l'uno e l'altro d'accordo il ferro trasse, e si venne a trovare agile e destro. I spessi e gravi colpi a farsi udire incominciaro, ed a scaldarsi l'ire.
S'ei tal sortiva, e se innocente affetto È solo amor fra l'ire torve e crude E i pensier tristi del bel mondo, amore Accolgo or sol. Soave ei più mi versa Per entro il seno il nèttare di vita; Di voti cari ed innocenti in mente Ei mi ragiona: a nuovi voli addestra L'accesa fantasia, e finchè il gelo Dell'et
Per questi detti a rinforzar s'appresta Folta schiera de' Turchi, e l'arme, e l'ire, E le gi
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