United States or Tuvalu ? Vote for the TOP Country of the Week !


L'occhio piccolo e fermo indicava uno spirito prudente ma tenace: e se qualche cosa di troppo fiero vi poteva essere nel volto abbruciacchiato dal sole e indurito dal faticoso esercizio del batter l'onda e il vento, veniva raddolcito dalla tinta chiara dei capelli e da un velo sottile di baffi biondi che non nascondevano nulla della sua bocca robusta e de' suoi denti sani, bianchi come l'avorio.

Non volli più che quella bella creatura fosse morta, e come fanno i fanciulli sui leggiadri insetti agonizzanti, avvicinai la mia bocca alla faccia d'Ambra per ravvivarla col caldo alito mio. Le mie labbra caddero sulle sue, sentii l'avorio freddo de' suoi denti che mi fece tremare. Un gemito di Ram

Si entra, si attraversano due o tre sale, nelle quali non riman più d'arabo che il soffitto e qualche musaico a piè dei muri, e si riesce in un cortile dove si rimane attoniti dalla meraviglia. Un portico ad archi elegantissimi si stende lungo i quattro lati, sostenuto da colonnine di marmo, unite a due a due; e gli archi e i muri e le finestre e le porte son coperte di sculture, di musaici, di arabeschi intricatissimi e delicatissimi, dove traforati come veli di trina; dove fitti e chiusi come tappeti trapunti; dove sporgenti e penzoli come mazzi e ghirlande di fiori; e fuor che i musaici dai mille colori, ogni cosa è bianco, nitido, luccicante come l'avorio. Ai quattro lati son quattro grandi porte per le quali si entra nelle sale reali. Qui la meraviglia si muta in incanto. Quanto di più ricco, di più vario, di più splendido può sognare la più ardente fantasia nel più ardente dei suoi sogni, si trova in codeste sale. Dal pavimento alla volta, intorno alle porte, lungo gli spigoli delle finestre, negli angoli più appartati, in qualunque parte cada lo sguardo, appare un tal formicolío di ornamenti d'oro e di pietre preziose, una così fitta rete di arabeschi e d'iscrizioni, una così meravigliosa profusione di disegni e di colori, che appena si son fatti venti passi, si è sbalorditi e confusi, e l'occhio erra qua e l

La nobil donna lagrimava, e mesta Sola traeva guai sul regio letto, E de l'interno duol nube funesta Turbava l'aria del sereno aspetto; La manca mano ha sotto l'aurea testa, La destra in su l'avorio del bel petto; stava, di gran mal quasi indivina, Quando il rio mostro da vicin l'inchina.

A Costantinopoli l'abate aveva fatto fondere le porte di bronzo storiate, che ancora adesso sono alla chiesa; di Costantinopoli erano venuti i fabbricatori di musaici, che bellissimi di fiori e figure ornavano l'abside. I quali artefici, oltre dell'opere, istruirono altresì taluni dei frati i quali fecero poscia vivere quest'arte in Italia. altri uomini periti nell'operare l'oro, l'argento, il ferro, il bronzo, l'avorio, il vetro, il legno, il talco, ed il marmo trasandò convocare di Francia, come altresì di Lamagna, d'Italia tutta e di Grecia, onde bellissima, e riccamente ornata tornare quella basilica. Alla cui splendidezza concorsero con donativi di oro e di ricchi drappi molti principi oltremontani, e quasi tutti i baroni del regno. Non mica gi

Disgorga il sangue, e per l'avorio bianco Va de la mano, ed il gentil vermiglio Su la guancia rosata indi vien manco, E nube di cordoglio adombra il ciglio. Il giovinetto allor tragge dal fianco Alti sospir nel repentin periglio, Ed agitato da la smania atroce Percotendosi il petto alza la voce: XLIV

Scorgendo lo scièk disteso ai piedi del tenente arabo, un lampo di collera balenò ne' suoi occhi e le sue labbra si contrassero mostrando i denti candidi come l'avorio. Chi ha ucciso questo scièk? gridò. Io! rispose il tenente arabo senza sgomentarsi. Sei uomo morto! Poco mi cale. Abbassate le armi.

Ecco come c'entrano. E si sono accorti, salvo qualche tempestivo o precoce rammollito, indurito nella tedescolatria, che il piú dell'oro era princisbecche, il marmo cartapesta, l'avorio celluloide. Ma una fede rimase intatta: la fede nella eccellenza assoluta ed insuperabile dei tedeschi come stampatori e come editori. Su questo punto niuno osò muover dubbio.

La sposa apparteneva a una famiglia di negozianti oriundi francesi, ma stabiliti da un paio di generazioni a Messina. Si chiamava Maria. Ben di rado m'era successo d'incontrare una così bella coppia. Egli bruno, occhi neri ed espressivi, folta e nerissima barba; ella con capelli tra il biondo ed il castagno, carnagione bianca, pupille del color del mare, denti candidi come l'avorio.

98 e ben di questo e d'ogni male indegna, chi è quel crudel che con voler perverso d'importuno livor stringendo segna di queste belle man l'avorio terso? Forza è ch'a quel parlare ella divegna quale è di grana un bianco avorio asperso, di vedendo quelle parti ignude, ch'ancor che belle sian, vergogna chiude.