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87 Come nel bosco de l'umil ginepre, o ne la stoppia alla campagna aperta, quando si cerca la paurosa lepre per traversati solchi e per via incerta, si va ad ogni cespuglio, ad ogni vepre, se per ventura vi fosse coperta; così cercava Orlando con gran pena la donna sua, dove speranza il mena.

3 Piacciavi, generosa Erculea prole, ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir questo che vuole e darvi sol può l'umil servo vostro. Quel ch'io vi debbo, posso di parole pagare in parte e d'opera d'inchiostro; che poco io vi dia da imputar sono, che quanto io posso dar, tutto vi dono.

Al destro piè si calza l'alto coturno e l'umil socco al manco; Quindi va zoppicando. Informe al volto Maschera mal s'adatta, ove sul ghigno Grondan lagrime e sangue. Allor che al denso Spettatore ei si mostra, alzarsi ascolti Di voci e palme un suon, che per le cave Vôlte rumoreggiando, i lati fianchi Scote al teatro e fa sostar per via Maravigliato il passeggier notturno.

poi che rendete a feconda coltura sue alpestre piaggie, onde d'eterno onore semi spargete, e d'immortal valore cogliete frutti che 'l tempo non fura; piacciavi, prego, che vostra alta mente a l'umil pianta mia volga il pensieio, s'ella forse non n'è del tutto indegna, che di quel che per me poter non spero, col favor vostro a la futura gente di maraviglia ancor si far

Per voi dalla terra Piacer non alligna: Fors'anco taluno Vi guarda e sogghigna, Vi chiama delire Da stolto fervor. Ma voi non curanti Di plauso o di scherno, I poveri amando Amate l'Eterno, Ai bimbi servendo Servite a Gesù. Il mondo che ignora Del core i misteri, Non sa che più dolce Di tutti i piaceri È l'umil conflitto D'arcana virtù.

So ch'ogni alto favor da voi mi viene, come la luce al da quella stella, che surge in oriente innanzi al Sole. Ma poi che pur al fin mal si conviene a tanta altezza l'umil mia favella, v'appaghi il core in vece di parole. XII. Alla stessa Donna reale, a i cui santi disiri grazia gi

Costui di stridi e lagrime Non fe' sua gioia, macchiò le mani Nel vil sangue del popolo, Come sta scritto dei più chiari eroi: Non arse ville, gli piacque il mobile Trofeo dei penzolanti corpi umani, Come si legge ne' volumi tuoi: Non dei tiranni coll'oblique insidie Il pallido coraggio Sostenne e i nappi taciti di morte, O crebbe illustre di natura oltraggio; Povero prete, il suo latin col povero Divise e il poco pane e l'umil sorte.