Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 20 ottobre 2025
Il legno vinto in più parti si lassa, e dentro l'inimica onda vi passa. 15 Muove crudele e spaventoso assalto da tutti i lati il tempestoso verno. Veggon talvolta il mar venir tant'alto, che par ch'arrivi insin al ciel superno. Talor fan sopra l'onde in su tal salto, ch'a mirar giù par lor veder lo 'nferno. O nulla o poca speme è che conforte; e sta presente inevitabil morte.
Se essi exercitano questo timore col lume della fede, passaranno a l'amore delle virtú. Ma alquanti sonno che vanno con tanta tepidezza che spesse volte vi ritornano dentro, però che poi che sonno gionti a la riva, giognendo e' venti contrari, sonno percossi da l'onde del mare tempestoso di questa tenebrosa vita.
Che più debbo narrar? varco s'aperse Per entro le voragini profonde A lo stuol di Mosè; nè si sommerse, Anzi lieto occupò l'arabe sponde; Sì disusato oltraggio il mar sofferse, Che quasi smalto s'induraron l'onde, Ed ivi asciutto il piè corser destrieri Ove le vele disciogliean nocchieri.
ARTEMISIA. Fosti tu dove è Guglielmo mio padre? GUGLIELMO. Dove è dunque tuo padre? ARTEMISIA. È morto e sotto l'onde sommerso. GUGLIELMO. Quel morto e sommerso son io! ARTEMISIA. Ben, io non tratto con morti e con sommersi. GUGLIELMO. Aprimi, figlia cara! ARTEMISIA. Aprir io? me ne guarderò molto bene: sento tutta incapricciarmi. GUGLIELMO. E di che?
37 Veggiamo una balena, la maggiore che mai per tutto il mar veduta fosse: undeci passi e più dimostra fuore de l'onde salse le spallacce grosse. Caschiamo tutti insieme in uno errore, perch'era ferma e che mai non si scosse: ch'ella sia una isoletta ci credemo, così distante a l'un da l'altro estremo. 38 Alcina i pesci uscir facea de l' acque con semplici parole e puri incanti.
34 Perché gli è ancor lontana, e perché china la faccia tien, non ben chi sia discerne. Tira in fretta ambi i remi, e s'avicina con gran disio di più notizia averne. Ma muggiar sente in questo la marina, e rimbombar le selve e le caverne: gonfiansi l'onde; ed ecco il mostro appare, che sotto il petto ha quasi ascoso il mare.
Quì tace. Oronte al cavaliere amico Con altiera sembianza a dir prendea: Giassarte, io nacqui in Misia, ove il Caìco L'onde rivolve, e fu mia patria Elea; Per genitori il Ciel diemmi Ulderico E la chiara belt
Dal mobile soggiorno De l'onde cristalline, Coronate di perle e di coralli Corrono a me le azzurre Ocëanine; E melodia di balli, Per quanto è roseo il giorno, Voluttuöse a me tessono intorno. Ond'io, fatto loquace Da la vista amorosa, Assiso in mezzo a lor canto le strane Vicende de la mia storia famosa; Mentre su l'onde piane Con la sua mesta pace Siede la stanca luna, e l'aura tace.
Ben può, dicea, talor nembo d'inferno Tra l'onde sollevar tempesta oscura, Ma la nave di Pietro ha tal governo Che dal rompersi in scoglio ella è sicura; Con queste note de l'orgoglio interno Spogliar l'anima incauta egli procura, E con tanto di forza i preghi porse, Che l'ingannato de l'error s'accorse.
Ivi sua voce inverso lor conversa, D'Erebo fa tremar tutte le bande; Men suona il Nil che 'n precipizio versa Da l'alto l'onde, e i gran diluvii spande; Grida: o vil gente al Re del mondo avversa, Gi
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca