Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 20 ottobre 2025


Colei ch'io canto, nacque in su le sponde del chiaro fiume che d'eterni allori ben mille volte ornò le verdi chiome; visse in tenera etate presso a l'onde del più bel fonte che Toscana onori: la sua stirpe è Aragon: Tullia il suo nome. Dello stesso Donna che sete in terra il primo oggetto a l'anime amorose e ai gentil cori, e i cui gloriosi e alteri onori sono al mio stile altissimo soggetto;

E il resto della flotta che avea disperso, ho nuovamente unito ed ora voga sopra l'onde mediterranee raggiungendo il porto di Napoli, dolente tutta e certa d'aver visto affondar del Re la nave e quel gran principe. O Ariele, il tuo ufficio hai ben compiuto. Ma ancor altro ci resta a fare. In quale ora del giorno siamo? È trascorsa la met

Li quali ebber principio dal soperno Padre, con l'alma scesa in questi guai, ove, de la vertú se col governo di questo vento l'onde sosterrai, che non ti caccia quinci e quindi a voglia, oh lode, oh fama, oh pregio che n'avrai! «Aequaliter se in adversis gerere quid aliud est quam saevientem fortunam in adiutorium sui pudore victam convertere?». VAL. MAX.

Tale è il mio core: in lui convien sia desta Degli affetti la pugna ognor: se tace, La vita è muta in lui, e l'armonia Immortale del bello e la favella Ch'entro si sente, e sembrano parlarne Il ciel, la terra e l'onde e l'erbe e i fiori.

Su la scala, ove rotte hanno gemiti l'onde, Rosalinda vien meno tra le braccia a Silvandro. Disegno di VINCENZO CABIANCA. ROND

Come chiusi quegli occhi in sonno eterno E mira il volto impallidito e scuro, Freme Alete così, ch'orrido verno È su per l'onde a rimirar men duro. Presta a quell'empio, o Regnator superno, Presta i fulmini tuoi; non fia sicuro: Chè de l'estinta gioventù diletta, A mal grado di te, vuò trar vendetta.

2 Sento venir per allegrezza un tuono che fremer l'aria e rimbombar fa l'onde: odo di squille, odo di trombe un suono che l'alto popular grido confonde. Or comincio a discernere chi sono questi che empion del porto ambe le sponde. Par che tutti s'allegrino ch'io sia venuto a fin di così lunga via. 3 Oh di che belle e sagge donne veggio, oh di che cavallieri il lito adorno!

Ma nol farai; vuole il Monarca eterno Contra loro agitar l'onde marine; E poi ch'ad onta del dannato inferno Rodi de' rischi suoi rimira il fine, L'armi, ch'avesti tu dal Ciel superno Io porterolle a le magion divine, E l

Venti, dicea, che da principio venti Pria che 'n aria vi fosse il soffiar dato Nulla eravate; e con le man possenti Dio poi creovvi, e vi pose in stato; Udite, o venti, il suo volere attenti; Nel mar scendete e con terribil fiato Gonfiate l'onde e 'n suo cammin dispersi Siano i perfidi Turchi al fin sommersi.

20 L'armata che i pagan roppe ne l'onde, gi

Parola Del Giorno

perch'ottoman

Altri Alla Ricerca