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Nella letteratura italiana è impresso il carattere della giovanezza della nuova civilizzazione europea, con tutte le sue naturali attrattive e coi suoi difetti.

Lontanamente nella mia infanzia si delineava il ricordo di un vecchio signore che veniva qualche volta in casa nostra e che mio padre chiamava un uomo superiore. Mi restò in mente questa parola per aver udito mio padre che diceva alla mamma, in seguito ad una contesa di parenti: "Ascoltiamo i consigli di * che è un uomo superiore." Da allora in poi mi misi a considerarlo attentamente tutte le volte che veniva e mi restò impresso, più che il suo volto, l'espressione di esso: certi movimenti di sdegno, certi altri di piet

Io lasciava che andassero; infatti che cosa al mondo poteva interessarmi di più dello scioglimento del mio problema? non era esso il mistero della mia vita?... La contessa Savina era per me la più bella, la più seducente, l'unica donna!... L'Agata era una sorella. Il suo volto? io non lo vedeva! Il viso della contessa Savina mi stava impresso nel cuore con indelebili tracce.

Amo, e sovra il cor mio palpitò il core Del mio Diletto, ed era ah ! il proclamo All'universo in faccia era il Signore! Io lo vidi, il conobbi, ei m'ama, io l'amo! Fac ut ardeat cor meum. Amo, e sovra il cor mio col nome santo Sta del Signor quel d'una Donna impresso Quel della Vergin che a Lui siede accanto! Quel di Colei che gloria è del suo sesso!

Dopo ch'egli ebbe combattuto con Flora una partita di scherma sul terrazzo del Castelletto, che s'era lasciato ferire da lei, che aveva visto quel profluvio di capelli cascanti sulla sua persona, un fascino nuovo e pericoloso lo accompagnava sempre, come se il fantasma di Flora lo perseguitasse, come se tutto quel rosso gli fosse rimasto troppo impresso nella retina degli occhi.

Ma tu prendi dal «secrétaire» carta e busta e scrivi. Scrivi: detto io. No, quel foglio . Guardai il foglio. Vi era impresso in azzurro, «Olympie». Oh, Olimpia, dolce pingue nome! Tutto azzurro, tutto fresco come la grande acqua del mare. Su, andiamo, scrivi! Eri così «savio» poco fa.

Ed ognuno che porti impresso il segno della sua grazia, parler

Deve essere un libro raro e preziossimo... ed io mi terrei ben felice che qualcuno me lo prestasse... tanto da sbizzarrirmi una mezz'ora nei mondi sconosciuti! Il libro non è raro, signor curato, ma non cessa di essere prezioso. La natura lo ha impresso nella mente di tutti; sebbene noi abbiamo il torto di leggerlo a rovescio.