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Aggiornato: 13 giugno 2025


Zitto! disse Nancy con un dito sul labbro e gli occhi fissi sulla figuretta dormente di Anne-Marie. Vieni in camera mia; devo parlarti, disse Aldo. No, disse Nancy. ... Ma devo pur spiegarti... Zitto! ripetè Nancy. Poi sedette accanto al letto della sua bambina, e nascose di nuovo il capo nella zanzariera. Aldo stette per qualche tempo a guardarla; poi girellò per la camera.

Tornai a guardarla, preso da un senso di paura. Laura decadeva con rapidit

Quando il montanaro, prima di partire, volle salutarla, ella chinò il capo ardente di vergogna. Non era dessa una cosa sola con sua sorella? Chi avrebbe ora potuto guardarla senz'onta? Addio! disse finalmente, coprendosi gli occhi con ambedue le mani; e sentì, sentì distintamente che una parte di lei era gi

Egli, dopo tutto, non era uomo da stillarsi il cervello. Aveva quella vezzosa creatura daccanto, e approfittava volentieri della vicinanza per volgersi a lei, ora con un pretesto, ora con un altro, per guardarla molto negli occhi. E le parlava ancora, offrendole cortesemente i pezzi migliori delle vivande che gli erano poste sul tagliere, o sulla focaccia di cassava che faceva uffizio di tagliere, di piatto, di tutto quello che vi parr

Giovannina, la maritata, taceva, affannando un poco, come se le scale l'avessero incomodata; Maria, la fanciulla, le teneva una mano fra le proprie, sorridendo e mormorando: Come hai fatto bene a venire, come hai fatto bene... , carina, carina disse Giovanna, sollevando con un dito il mento di Maria, per guardarla bene negli occhi sono venuta appena di ritorno dalla villeggiatura.

Quest'ultimo, seduto a mezzo sulla sedia per tenersi il più possibile lontano dalla signora, cominciava a guardarla di sottecchi. Essa aveva un soprabito come un uomo, ma era un gran bel... soprabito.

Ildebrando, che con le pupille spalancate ed immobili era restato a guardarla, quasi avesse voluto in quello sguardo racchiuderla, serrarla come la mano del catalettico serra piccolo disco, divorarla con avidit

La prima volta ch'egli rivide Lalla, non ne era rimasto molto colpito. Notò ch'essa era piuttosto piccolina, che aveva la figuretta fine, elegante, e gli occhi bellissimi. Nient'altro. Ma, dopo qualche giorno, egli si era messo a guardarla più sovente e con piacere. Quel suo fare modesto, senza essere troppo timido, quell'aria composta e nello stesso tempo cortese e vivace, fin anche l'ascetismo, il clericalismo aristocratico dell'esile duchessina formavano un tutt'insieme che gli riusciva molto interessante. Più di tutto erano gli occhi... quegli occhi maravigliosi che gli avevano fatta impressione!... No, non era bella, ma quegli occhi la rendevano irresistibile!... Essa, la fanciulla modesta, li teneva quasi sempre abbassati, ma si sentivano, si vedevano quasi anche di sotto alle palpebre, e quando li rialzava lentamente, parevano ingrandirsi, diventavano lucenti, perdevano la loro soave timidit

E le fanciulle che andavano al tennis in camicetta bianca e gonna corta, passando a braccetto, gaie nella spietata luce del sole di giugno, si voltavano a guardarla, e ridevano.

Ah!... tu non puoi dirlo! articolò infine, fattosi più livido ancora. E lasciò i capelli della figliuola, lentamente, senza cessar dal guardarla, come se volesse leggerle nell'anima. Rosa s'alzò tutta pesta e impolverata, e si trascinò nella sua camera, singhiozzando, con la faccia nascosta tra le mani. Il su Cicco restò in mezzo alla stanza.

Parola Del Giorno

s'alceste

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