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Aggiornato: 24 luglio 2025


Chyreresis sente Rustico: & dice a le sue donzelle Chy. Sento cantar levate, e quiete andiamo Ad che fuggi s'io t'amo, ah volto adorno Siatele tutte intorno. Rus. aymè, che fate. Chy. Per niente nol lassate. Rus. hor su, che vuoi. Chy. Sol veder gli occhi tuoi, e il caro viso. Rus. O, o, che ioco, riso, e piacer sento Guardami i' son contento acio me lassi. Chy.

Non mi riconosci adunque? disse lentamente il beduino, facendoglisi ancor più da vicino. Guardami bene in volto, Abd-el-Kerim! Quella voce fece sul prigioniero un gran effetto. Sobbalzò come stato toccato da una palla e le sue unghie sollevarono l'umido terreno. Qual voce!.... esclamò egli con profondo terrore. Qual voce!.... La riconosci? Abd-el-Kerim non rispose.

Piero, Piero! Guardami, e ascoltami bene. Quella donna tu la possiedi oggi intera per la prima volta. Finora ne hai posseduto il corpo; oggi ne possiedi anche l'anima e il cuore. Oggi soltanto ella è veramente tua moglie.... Non dir nulla, adesso. Tu le perdonerai, e dimenticherai. E sar

Ella posò una mano sul calcio di una pistola e l'altra sul pugnale passati nella cintura. Guardami in volto, Fathma, io sono Elenka la fidanzata dell'arabo Abd-el-Kerim!... Elenka! esclamò Fathma con accento feroce. Le due rivali si erano raccolte su se stesse come per islanciarsi l'una addosso all'altra; l'almea aveva impugnato l'jatagan e la greca aveva levata la pistola e l'aveva armata.

LIDIO maschio. Che «va' sano»? Voltati a me. SAMIA. Oh! oh! oh! A te, . Costui voglio, non te. Tu odi. Tu addio. LIDIO femina. Che «addio»? Non di' tu a me? Non son Lidio, io? SAMIA. Madesí. Desso sei tu; tu no. Te cerco io; tu va' al camin tuo. LIDIO maschio. Sei fuor di te. Guardami ben. Non son quello, io? SAMIA. Oh! oh! oh! Pur ti conobbi. Tu Lidio sei. Te voglio; te no.

Giana. Ma che hai? T’è entrata la febbre? Vaneggi? Mortella. Ah, no, non mi toccare. Ma nascondimi quei fiori, nascondimi quelle foglie... Giana. Sei pazza. Comincio a credere anch’io che sei veramente pazza, Mortella. Mortella. Ebbene, io ti dico una cosa incredibile. Non sono ancóra pazza. Guardami.

"Alza quegli occhi di volpe" disse vedendolo intontito il porporato "e guardami in faccia". E quegli tremante fissava gli occhi sul volto infiammato del suo padrone. "Non saresti dunque capace, birbante, dopo avermi fatto spendere tanto denaro, sotto un pretesto o l'altro di portarmi qui la Clelia?".

«Signor Martino, egli dice quando per la prima volta si trova con lui, se le ho mancato di rispetto, mi perdoni; io non sapeva che ella fosse lo zio della signora Costanza. Io? Sta zitto... cioè che ho una figura odiosa; questo l'hai detto; guardami bene, ti pare proprio che io abbia una figura odiosa? Donato ride. «Hai sospettato che io fossi un usuraio; non è forse vero? È vero.

Ma Letizia gli prese il mento nella mano, costrinse più dolcemente quel piccolo volto quasi impaurito, e lo rigirò, e si chinò fino a disfiorarlo col suo. Ripetette, con voce più bassa, con un soffio di voce: A nessuno! Dimmi che non lo dirai a nessuno!... Me lo prometti, Paolino? Senti, guardami! Guarda Letizia tua... Me lo prometti?... Il piccino balbettò: ... ... Non lo dico a nessuno.

Parola Del Giorno

serafica

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