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Aggiornato: 9 maggio 2025
Valancourt, più agitato che mai, rispose: «Io sono indegno di voi, Emilia, sono indegno di voi.» Tali parole, e più ancora l'espressione colla quale vennero pronunziate, afflissero vivamente Emilia. «Non mi guardate così,» le diss'egli stringendole la mano, «deh! non mi guardate così!
Non dite questo, non lo credete: io non lo credo. Io ho dei capelli bianchi, fra i neri. Ma non si vedono: io non li vedo. Perchè li nascondo o li mostro con disinvoltura. Se mi guardate bene, di giorno, ho una quantit
Guardate, continuò egli, ecco una lettera di donna Maria, dalla quale appare chiaramente che quell'indegno manca di rispetto a voi e si ride di me. E le consegnò la lettera. Donna Livia la lesse; indi: Egli non è colpevole, disse. Come? Fu ingannato, lo giurerei. Guardate questo biglietto, che ho ricevuto da poco tempo, e nel quale a nome suo mi si chiedeva un abboccamento.
Temo che in questa lettera siavi qualche frase, che venga da voi fraintesa. Vedremo. Leggete ad alta voce. Siete ansiosa? Davvero, don Francesco, voi mi affliggete. Leggete solo, se più vi piace. E si allontanò alquanto. No, non vi offendete, diss'egli avvicinandosi a lei. Ora ve la leggerò. Guardate se io vi amo!... Leggervi io stesso una lettera di Chiarofonte.... E senz'altro lesse.
Io abito in piazza Vittorio. Benissimo; andiamo dunque verso la piazza Vittorio. Mi farete vedere le vostre finestre, e poi torneremo a volo. Guardate un po' che degnazione è la mia.
Troneggiava Badessa di S.a Teresa la Settimo, sorella del Marchese di Giarratana, e del Sales Dorotea Lanzirotti. Non di nobili, ma di elette famiglie borghesi menavano vanto altri monasteri che mal sopportavano di non potere stare in prima linea con quelli delle alte sfere religiose da noi serenamente e da esse dispettosamente guardate.
L'altro che ne la vista lui conforta, resse la terra dove l'acqua nasce che Molta in Albia, e Albia in mar ne porta: Ottacchero ebbe nome, e ne le fasce fu meglio assai che Vincislao suo figlio barbuto, cui lussuria e ozio pasce. E quel nasetto che stretto a consiglio par con colui c'ha si` benigno aspetto, mori` fuggendo e disfiorando il giglio: guardate la` come si batte il petto!
Io stesso potrei far discorsi così vani. Ah perchè voi non avete un'anima alla mia pari! Qual sonno sarebbe questo al salir vostro! Udite? Credo di sì! Con qual senso accogliete questa vostra fortuna? Mi rammento che soppiantaste Prospero, il fratello vostro. È vero. E guardate come bene mi stanno addosso queste vesti: molto meglio di prima.
Guardate bene quest'anello. Lo vedete? Mi sapreste dire di che cos'è, ossia di che sostanza è composto? È d'oro. Bravi! Quest'anello, infatti, è d'oro. Ed è pur d'oro il mio orologio, la crocellina che tengo al collo e la moneta che vi feci vedere giorni sono. Com'è bello l'oro, non è vero? L'oro ha un bel colore giallo, risplendente, un colore che quasi potrebbe agguagliarsi a quello del sole.
Ma quella sconosciuta era bella, e quelle guardate così lunghe, venendo da una bella persona, così semplice negli abiti, così composta negli atti, avevano l'aria di un giudizio in corso.
Parola Del Giorno
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