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La vecchia era persuasa. Di nascosto però seguitava a piangere e pregare. Martino intanto, persa la solita parlantina (questo più che tutto sgomentava sua moglie), sollevandosi un poco sui guanciali ben coperto di lana e di pelli, guardava per la finestra i monti opposti, separ

Fausta, sorretta da un mucchio di guanciali, pallida, con gli occhi infossati e i capelli in disordine, mi accolse atteggiando le labbra a un sorriso dubbio che pareva chiedesse scusa e nello stesso tempo volesse confortarmi.

vi resta il sovvenire di altre carezze, di altri baci, più impetuosi, più ardenti, che in una notte di spasimi atroci, in un'ora di tremenda agonia vi fecero esclamare: la giustizia degli uomini mi avea ucciso e l'amore di un angelo mi richiama alla vita?... L'Albani si rizzò sui guanciali, ma tosto, vinto dalla spossatezza, piegò il capo su quello della Immolata esclamando: parlami!

Il giovane giaceva col capo rovesciato sui guanciali, il volto pavonazzo, gli occhi iniettati e grossi come se fossero per uscire dall'orbite, e la bocca contorta, dalla quale pendeva la lingua stretta fra i denti, ed orribilmente gonfiata. Era morto d'apoplessia.

Sorridi?... Non bisogna dubitare delle mie parole, aggiunsi, mentre mi scoprivo a sorridere io pure. Noi, così seduti, avevamo la tavola colla lucerna alle spalle e di fronte il letto; il letto sui guanciali serbava l'impronta della testa di Lidia e le coperte apparivano gi

Vicino alla spiaggia c'è il fondo basso, e l'acqua non ha colore: è come una vernice che asseconda i guanciali grigi e translucidi di sabbiolina, qua e l

L'impeto della passione non poteva durare a lungo nella fibra estenuata dell'infermo. Quando il Virey e fratello Consolatore rientrarono poco dopo nella stanza, l'Albani era ricaduto nel letargo; ma il pallido volto supino ai guanciali pareva tuttavia irradiato di felicit

Marianna fece vedere fra i battenti dell'uscio la sua faccia rubiconda. Finito? domandò. ! rispose la monaca, la quale con mano pietosa subito richiuse alla morta gli occhî e le labbra, ne adagiò il capo sui guanciali, congiunse le mani sopra le coltri e pose fra esse un crocifisso mormorando preghiere.

Ella, supina, con la testa un po’ arrovesciata oltre i guanciali, bianca bianca, senza più voce, senza più forza per tenere aperte le palpebre, agitava dinanzi a le mani esangui, debolmente, in certi piccoli movimenti vaghi, come fanno talvolta i moribondi verso la luce. Il giorno dopo, tutto il giorno, ella tenne seco, nel medesimo letto, sotto la medesima coperta, il bambino.

Ma ecco che un altro suono le colpì l'orecchio: un suono dolce, staccato, regolare che pareva il lento battito d'una pendola. Quel suono le dava un senso di calma profonda e soave. Volse il capo sui guanciali e guardò. Era la culla!