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Aggiornato: 31 maggio 2025
Il giardiniere, quando giungeva col suo anaffiatoio e col suo sarchiello fino alle ultime aiuole, nel vicinato dell'olmo, alzava il naso verso il sommo del muraglione, donde gli sorrideva il viso biondo del giovine signore, rischiarato dai primi raggi del sole, e metteva la mano al cappello. Laurenti rispondeva al saluto con un grazioso cenno della mano o del capo, e la conversazione era finita.
Meglio alloggiati i senatori, nel grazioso teatro edificato da Luigi XV per la signora di Pompadour, che morì cionondimeno senza vederlo finito.
Ci vedremo allora, non mancherò diss'ella ridendo. Poi tacque improvvisamente. Massimo, per ringraziarla, si mise a cogliere dei gelsomini bianchi, odorosissimi, li raccolse in pugno, tentò due volte di buttarglieli sul balcone: ma erano così leggieri che caddero in istrada, candidi, roteanti. Peccato, peccato! gridò lei, che aveva indovinato il grazioso pensiero.
(solo, intento ad aggiustare i mazzolini di fiori freschi nei vasi di maiolica) Come sono grazioso, io, in questa delicata operazione di fanciulla quindicenne! Ecco: la primavera mi d
grazioso mi fia se mi contenti del nome tuo e de la vostra sorte>>. Ond'ella, pronta e con occhi ridenti: <<La nostra carita` non serra porte a giusta voglia, se non come quella che vuol simile a se' tutta sua corte. I' fui nel mondo vergine sorella; e se la mente tua ben se' riguarda, non mi ti celera` l'esser piu` bella,
grazïoso mi fia se mi contenti del nome tuo e de la vostra sorte». Ond’ ella, pronta e con occhi ridenti: «La nostra carit
«Così parlando, la tapina ci sporse un paniere, dove tra bianchi pannilini giacea sopito il grazioso bimbo che ora posa su quel letto. « Io sono inseguita riprese ella con terrore; inseguita da un uomo potente e feroce. Presto! esaudite il voto di una povera madre. Prendete quel fanciullo, dirigetevi su Milano e fate di scendere alla casa di quel santo che si chiama il fratello Consolatore.
Poiché tante volte sotto altri nomi e altre persone, in tanti sonetti, in tante elegie, in tante cifere m'hai narrati gli accidenti degli amori tuoi, ed io tanto ignorante non intendeva e non penetrava il secreto, or come potevi tu piú dolcemente beffarmi? con quai piú onorati modi potevi tentar l'animo mio? con qual piú grazioso effetto potevi scorger la mia disamorevolezza?
Il giovane a cui erano presentati in quella forma gli scolari di mastro Jacopo, li salutò con un cenno grazioso del capo, indi soggiunse: Saremo amici, io spero. A voi, lasagnoni, ripigliò maestro Jacopo, salutate Spinello Spinelli, l'autore dei tocchi in penna che avete veduti poco fa. È un ragazzo che, se non si svia per cammino, far
Ma il frate scudiero, allora più scudiero che mai, non era entrato in convento; vegliava in istrada, aspettando gli ordini del suo grazioso signore. Beatrice di Bovadilla non ebbe dunque i suoi versi; ebbe per contro l'ammirazione dei due visitatori.
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