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Lei è molto addentro nella confidenza di Flopi! osservò ironicamente Giselda, alzandosi. , sono dei pochi che frequentano la casa, disse Berto drizzandosi in piedi e offrendo il braccio a Giselda. No, grazie, rispose questa, freddissima. Devo dire una parola alla Torrecusa, che vedo seduta laggiù, nella sala da ballo. E s'avviò sola, ma si fermò di repente: Quale casa? domandò sottovoce.

Ha fatto bene. Il Maestro Grazie, direttore. Servo suo, direttore. Vannucci Si conservi. E le raccomando... Il Maestro Che cosa? Vannucci Il Nord. Il Maestro Non dubiti, direttore. Servo suo, direttore. Vannucci

Pure la sera del 12 settembre, se in tante camere dorate, le più soavi grazie, le più cospicue bellezze delle milanesi patrizie, stavano liete ed ambiziose a consultarsi allo specchio; una ve ne era in cui i profumi delle odorate essenze, gli abbigliamenti più sfoggiati di sposa, lo squisito apparato con cui la naturale bellezza suol essere accresciuta dall'arte, troppo crudelmente contrastava colle angoscie disperate di una giovine creatura.

Questa parola fu un balsamo per l'esacerbato mio spirito; di cosa non è capace una donna?... Per niente gli antichi non immaginarono Ercole che fila ai piedi di Onfale. E così venne il martedì, giornata che noi credevamo simile alle altre che ci aspettavano, per monotomia e che grazie alla lealt

La censura seconda, ch'è pure l'ultima, cade sopra la chiusa del poema: i Cristiani vanno con Amedeo al tempio a render grazie all'Altissimo Iddio per vedersi liberati dal pericolo; benchè i Turchi o non siano ancora partiti dall'isola, o si trovino sulle navi vicino a Rodi. E bene osserva il Cav. d'Urfè che la vicinanza d'un nemico potente mantenendo il pensiero del pericolo, non lascia luogo ad allegrezza intera e sicura; e che perciò si doveva descrivere in primo luogo la tempesta che fece perire le navi co' Turchi fuggitivi, e poi condurre i duci, i soldati e il popolo tutto a ringraziare di tanto favore il Dio degli eserciti. Questa censura è lodevole, non solamente per la ragione addotta dal Francese, ma per quest'altra, che chiudendosi il poema col naufragio de' nemici, il fine ha una certa tristezza, che lascia una sensazione dolorosa negli animi gentili; dove al contrario, affondate le navi, perduti con esse i Turchi assalitori, viene il canto di grazie, l'allegrezza della vittoria, la sicurt

Una sua parola.... una sua parola sola.... Mi dica qualche cosa, marchesa.... Non rimanga così muta.... la prego, la supplico.... Dunque?... o no?... Parli!... .... Forse! Chi sa!... Forse! Ah! Grazie, grazie; sente dunque che.... un giorno.... E allora si mostri buona, abbia della compassione per me. Non mi faccia aspettare troppo quel giorno. Sarebbe una crudelt

«Grazie, signor pievano, disse tremando il signor Fedele, e uscito a furia dal presbiterio, per poco non montò sul muletto tenuto l

Spirto felice, in cui rare e tante grazie e virtuti il ciel largo comparte, che non so se si trovi in altra parte che d'andar teco a paro alma si vante: s'a me facesser le sorelle sante del bramato lor don così gran parte, ch'io fossi degno di ritrarre in carte de la tua chiara effigie il bel sembiante: so ch'io fare' un disegno perfetto, che saria specchio a la futura gente di quanto ben di su tra noi discende.

Durante il lavoro taceva volentieri, ma non andava in collera se lo si interrompeva e se si faceva di tutto per fargli perdere del tempo. Chiesi: Don Davide, come state? Don Davide: Bene, grazie. Chiesi: Che cosa supponete che stiano dicendo, in questo momento, De Andreis e Romussi? Don Davide: È difficile indovinarlo. Chiesi: Ve lo dirò io che cosa stanno pensando.