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Aggiornato: 1 giugno 2025


Quando mi vide, si levò, pallidissima; levò le braccia in atto disperato e si mise a piangere. Signo'! È muorto! È muorto! Ti giuro, cominciai a piangere anche io, come un fanciullo. Ella, ricaduta a sedere, aveva poggiate le braccia sulla tavola e tra le braccia nascondeva il volto, singhiozzando. Io era rimasto in piedi, dinanzi a lei, muto; non sapevo che dirle.

Tu sai qualche cosa! ella proruppe. Niente. Giuralo! Lo giuro! Era impallidita, e le lagrime che le tremavano nella voce gi

«Ed io ti giuro, che, se non fossi qua io per assisterti, non tornare potresti bene; ma tornare con esso lei non ti riuscirebbe. Ma io toccherò dragoni e cavalli con questa mia verghetta criselefantina e ne ventiquattruplerò le forze.

Le donne come me bisogna non amarle troppo, o bisogna non dimostrarglielo.... Non mi difendo, non mi scuso.... E non ti chiedo perdono, bada!... E non faccio proponimenti, giuramenti, promesse.... Non crederesti. Voglio dirti questo: che mi preoccupo di Piero, quanto te, più di te. E non per interesse mio, te lo giuro. Se fossi una malvagia, un'abbietta creatura, non temerei di nulla.

SENECA Infin che grida di plebe ascolto, che il furor tuo crudo col tuo timor rattemprano, t'è forza soffrirmi ancora: e l'irritarti intanto giova a me molto; e il farti udir il vero, che al ritornar del tuo coraggio io cada vittima prima: e, se me pria non sveni, Ottavia mai svenar non puoi, tel giuro.

Dite ; vi avrebbero dessi rubato? Se non aveste i vostri laidi capelli fango di Parigi... vi batterai vel giuro. Vedete mo' l'abitudine! Si calunnia perfino il colore dei miei capelli. Ma via, eccomi qui. Parlate: ch'avete voi? Io amo. A che tasso? Per nulla. Non trattasi allora di un agente di cambio o di un banchiere, m'immagino! Un artista no, un poeta, un giornalista.

Nel punto in cui l'anima loro sta per penetrare nell'intimo del pathos, si ritraggono sùbito indietro, quasi abbiano paura di dire qualcosa di umano, di vero. «BIANCA MARIA. Le mie labbra erano pure, sono pure... Per la memoria di mia madre, per il capo di mio fratello, io vi giuro, Anna, che rimarranno pure, così, suggellate dalle vostre stesse mani. «ANNA. Non giurare! Non giurare!

Così poco, don Bartolomeo, così poco, che quasi non m'avviene di ricordarmene; e qui, nella gloria del vostro immortale fratello, meno che mai, ve lo giuro.

Se ti ostinassi a partire, io avrei ragione di supporre che cedi a un tardivo rimorso. No, te lo giuro! Non occorreva giurarmelo. Restando non potrei più frequentare la casa tua. Che direbbe la gente?

E giuro la sentenza, che uscirá dalla bocca vostra, averla sempre per rata e ferma e osservarla in ogni modo. EUGENIO. Ed io ne arcigiuro. LELIO. Ed io ne stragiuro. SULPIZIA. Io giuro osservare tutto quello mi vien comandato da mio padre. ARTEMISIA. E vo' medesimamente osservarlo, piú che se fosse mio padre.

Parola Del Giorno

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