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Aggiornato: 18 giugno 2025
Gli interrogatorii aveano luogo tra l'accusato e il giudice istruttore Salvotti, in presenza d'un cancelliere, il quale scrivea le domande e le risposte. Componea poscia il Salvotti un epilogo di tutti questi interrogatorii, di cui lasciava copia, dopo terminati i costituti, all'inquisito, esortandolo ad apparecchiare pel giorno seguente la risposta, cui davasi il nome di difesa; perocchè in siffatti processi l'accusato non può nè affidare la propria difesa ad un avvocato, nè tampoco giovarsi della dottrina e dei consigli altrui. Il captivo trovavasi adunque improvvisamente e pel breve spazio di ventiquattro ore, costretto a prendere in disamina la voluminosa raccolta delle interrogazioni ch'erangli state fatte, e delle risposte da lui datevi mesi e mesi prima, ed a difendersi. Uno di quegl'inquisiti, fra altri, stette diciotto mesi in carcere, nel quale tempo fu interrogato due sole volte, la prima, subito dopo la cattura, entrante la primavera del 1822, per non altro uopo, che per constatare l'identit
Anche il giudice Marini, il neo-cavaliere dell'ordine Piano fu presentato a Sua Eminenza come una delle persone più benemerite in quel processo, dovendosi attribuire, come disse officiosamente monsignor Pagni, in gran parte al suo zelo, al suo acume, alla sua operosit
E perchè no qui? Il signor di Lavandall è buon giudice. Io sono troppo vecchio, madamigella, per entrare in questa mischia. Non si corre più quando si
A che cosa attribuiscono la risoluzione funesta? Nulla la faceva prevedere? -domandò il giudice. Ma la baronessa, che pur non sapeva tacere, si strinse nelle spalle alla domanda e guardò il principe per significare che egli solo poteva rispondere. Passatosi una mano sulla fronte, come trasognato, il principe disse: Sì, bisognava prevederlo... Io dovevo prevederlo... Soffriva molto?
Tacetevi: non vogliamo udirle, l'interruppe Gregorio. Il nostro giudice è in cielo, ed a colui solamente dobbiamo dar conto. I giudici ed i potenti della terra abbiamo sotto le suole dei nostri sandali, e li schiacciamo a guisa di fango.
Era difficile; ci voleva del coraggio. Ma voi l'avete trovato. Siete una brava giovane... «M'ero aspettata dei rimproveri o dei lamenti; un amante sdegnato o afflitto. E non trovavo che un giudice giusto e clemente. «Forse era un senso d'amor proprio ferito; allora non studiai le mie impressioni; ma mi dolse all'anima di non sentirmi rimpianta neppure con una parola.
Tornando a Michele, egli non era uomo da destar sospetto nell'anima timorata del giudice istruttore, il quale s'impuntò solamente, e più per consuetudine d'ufficio che non per altra ragione, a chiedergli il perchè avesse risposto «non lo so» alla domanda delle guardie.
Monti esitava ancora a rispondere, e il giudice ripigliò, con sembiante d'amorosa sollecitudine: Io gi
Era ormai cosa evidente per il giudice processante. L'avvocato e la principessa avevano pregato l'eminentissimo Baldoni, perchè chiedesse al Papa la grazia dei due condannati a morte, ed esso aveva acconsentito.
Riguardo ai nomi così malagevoli a pronunziare, il signor d'Urfé non è giudice competente. A me riesce più facile pronunziare, per es. Orsino che de Bouflers, Trasideo che Bouchicaut ecc.; ma io non conosco come fosse formato il timpano, nè come fatta la lingua dell'Urfé.
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