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La classificazione dei genî non si deve pertanto fondare sulla «dignit

Questo soliloquio somiglia a quel sonetto del Petrarca che incomincia: Sennuccio, i' vo' che sappi in qual maniera. «Gandharvas», uno de' nomi che gl'indiani dánno alle schiere celesti o sia geni buoni, chiamati altrimenti «dewta». Gl'indiani hanno otto diverse maniere di nozze. Quelle secondo i riti de' gandharvas sono le piú clandestine, e nondimeno legittime come tutte le altre.

Io interrogai più volte le guide, se mai i ghiacciai e gli altri luoghi mortali dell’alta montagna avessero generato storie fantastiche di genî amici o avversi all’uomo; ma durai fatica a farmi intendere e passai, credo, per insensato. Nemmeno trovai indizio di pronostici, tranne i soliti e sperimentali riguardanti il tempo e questi espressi sempre con saviezza dubitativa. Di credenze in forze o virtù soprannaturali, dalle divine in fuori, non traccia. Non gi

Ma il tentativo del Nordau per evitare la contraddizione non è riuscito. Lasciamo per un momento da parte la distinzione fra genî autentici e pseudo-genî, fra genî di primo e di ultimo ordine: consideriamo il genio cui il Nordau concede di chiamarsi tale. Come il Gallerani, egli dice che la potenza di questo spirito straordinario, non solo non dipende da una lesione, da una infermit

Lieti i geni hanno còlto dalle piante della vita i bei colori della porpora e dell'azzurro..., e stanno ora scrivendo i tuoi fatti in versi degni del canto degli dèi. Mátali rende conto a Dushmanta delle qualitá de' luoghi aerei pei quali viaggiano, tornando dal cielo all'India; e, mentre che il dialogo prosiegue, il carro viene approssimandosi alla terra.

E qual solerte domator, che spieghi De le belve guardate entro a' serragli La specie varia e 'l soggiogato istinto E i costumi e le patrie: a bocca aperta Stan gli attoniti astanti; in simil guisa Dirò dei genî, ivi in gran folla accolti, Le fogge, il favellar, gli atti, la fama.

Veramente il Nordau non crede di essersi ribellato al Lombroso, ed è sicuro di essere rimasto d'accordo con stesso. Egli distingue i genî autentici da quelli che ne usurpano il nome ed il posto; e dice che, mentre il genio falso è certamente degenerato, il vero genio non è insano; può talvolta patire gravi disordini cerebrali, ma non gi

In una delle sue ingegnose concezioni, il Meli vide alcuni genî divertirsi ad osservare le umane sciocchezze; ed un gran quadro rappresentar figure e costumi della vita, ... chi espriminu lussu e spisi orrenni³¹³. ³¹³ Meli, Poesie Lu Cafeaus, p. 137.

Vi hanno in Germania componimenti moltissimi fondati su maniere e su geni comuni a' tedeschi, a noi ed al resto dell'Europa colta.

Ora, per tornare al Nordau, qui pare che sia propriamente l'origine del suo dissidio con la scuola italiana. Tutta la sua ipotesi dello sviluppo speciale di speciali centri nervosi tende a stabilire una gerarchia dei genî, e delle facolt