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Gatto indemoniato! disse Giacomo, mentre deponeva il suo fardello sul ciglio dell'aiuola. Se non fosse perchè distrugge i topi... Gi

Appena si fu sdrajato, ebbe subito la grazia. Eccoti[I.9] un coniglio, giovane d'anni e di giudizio, che entrò dentro al sacco: e il bravo gatto, tirando subito la funicella, lo prese e l'uccise senza piet

E perchè mo'? A San Nicola fa i diecisette, quantunque, a dir vero, mi paia che la sia nata ier l'altro. Ma, pur troppo, i giorni passano e gli anni van di conserva. O che? l'avrebbe da starsene a spulciare il gatto? È bella, è savia, è di nobil casato; e qui, con nostra buona pace, non c'è nessuno per lei.

E il minore dei fratelli ebbe solamente il gatto. I miei fratelli, faceva egli a dire,[I.4] potranno tirarsi avanti onestamente, menando vita in comune; ma quanto a me, quando avrò mangiato il mio gatto, e fattomi un manicotto della sua pelle, bisogner

"Si mutò in porcellino," rispose Alice senza scomporsi, come che il Gatto fosse riapparito in modo naturale. "Me l'ero immaginato," disse il Gatto, e sparì di nuovo.

L'avvocato appoggiò i gomiti su lo scrittoio e tutto pensoso lasciò vagare i suoi occhi nel vuoto. Un gatto? esclamò grave. Gi

22 Potea così scoprirlo al primo tratto, senza tenere i cavallieri a bada; ma gli piacea veder qualche bel tratto di correr l'asta o di girar la spada: come si vede ch'all'astuto gatto scherzar col topo alcuna volta aggrada; e poi che quel piacer gli viene a noia, dargli di morso, e al fin voler che muoia.

"Come sai ch'io sono matta?" domandò Alice. "Tu devi esserla," disse il Gatto, "altrimenti non saresti venuta quì." Non parve una ragione sufficiente ad Alice, ma pure continuò: "oh come sai che tu sei matto?" "Per cominciare," disse il Gatto, "un cane non è matto. Ne convieni?" "Lo suppongo," rispose Alice.

Di piombo il ciel parea, E la sottil pioviggine silenziosa cadea. Le galline e i piccioni, nascosti sui fienili, O accovacciati agli angoli dei luridi cortili, Borbottavan sommessi cercando il posto adatto. Sulle ceneri calde s'accoccolava il gatto. I dindi, che non amano dormire affratellati, Sui carri e sulle travi eransi sparpagliati; Taluni dai piuoli d'una scala sbilenca Dominavan la scena.

LA SIGNORA. Io ti ho detto di spendere un centinaio di lire, in due piccole stufe, chè queste camere, con tutto il tuo inverno mite, sono una Siberia. Quando te ne parlo, dici sempre: domani. Non potresti fare un discorso sulla salute interna di casa tua? IL COMMENDATORE. Tu non hai bisogno di stufa. Ti basta il calore della discussione. LA SIGNORA. E con chi devo discutere? col gatto?