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Aggiornato: 2 giugno 2025
Chi mi disse che il fùnebre Campo, ov'io sono, ispiri Pensieri melanconici, Desolanti deliri? Chi mi disse che incutono Disinganni e paure Le mille sepolture Che stan dinanzi a me? Qui, dove gli altri parlano D'incompresi destini; Qui, dove gli altri perdonsi In mar senza confini; Qui, dove tutti fremono D'indicibil terrore, A me si spegne in cuore Ogni bugiarda fè.
4.° Elogio funebre letto dall'illustre signor Vincenzo Sartini, professore di filosofia al R. Liceo di Lucca. 5.° Assoluzione a quattro voci ed orchestra, composta dallo stesso Pacini.
Il funebre momento era il primo passo verso la reazione ai baccanali. Sulle fronti belle, forse fino a poche ore innanzi sfiorate da ardenti, furtivi baci, cadeva la grigia cenere ad iniziare un periodo di moleste resipiscenze, pausa per alcuni, eternit
La testa si dondolava sul busto ed aveva un'espressione nel tempo stesso funebre e sinistra, sopra un fondo grottesco. Figuratevi Arlecchino rappresentante la parte di Amleto. Camminando ei si dimenava, o piuttosto le sue carni spongiose tremolavano, altro segno di natura cattiva, quando questo fenomeno si osserva in un giovane corpo. Il suo occipite cadeva in linea retta e piatto sul collo, e codesto denunziava la sua assenza di sensibilit
Il duca, appena lasciata quella funebre stanza, aveva chiesto ad un servo di donna Maria. È sola nel suo appartamento, eccellenza, rispose l'interrogato, che trovava assai strana la presenza del duca dell'Isola in palazzo, dopo quanto vi aveva fatto il giorno prima. Ma quei poveri servi avevano veduto in pochi giorni tante cose strane che erano confusi, storditi; non comprendevano nulla.
Dal portichetto si entrava nella sala d'armi a terreno, vasto locale dal nero soffitto, dalle finestre acute a piccoli vetri rotondi, pei quali la luce entrava fredda a intirizzirsi sull'acciaio delle armature appese alle pareti. In un angolo un camino con poca cenere, e un vaso funebre sopra; di qua di l
E subito dopo, senza alcuna pausa, come per rendere insignificante quel suo atto: Perché non andiamo su, da miss Edith, a fare un po' di musica? Sentite? Sta sonando, mi pare, la Marcia funebre per la morte di un Eroe, quella che piace a te, Federico.... Ed ella tese l'orecchio, in ascolto. Tutt'e tre ascoltammo. Qualche gruppo di note giungeva fino a noi, nel silenzio. Ella non s'era ingannata.
Il convoglio funebre entrava nel cimitero, piegava a destra, scompariva dietro i primi cipressi.
Ma il buon senso non è morto. Giace riverso, mezzo fra torpido ed ebbro. E pei giorni venturi e per i nostri figli, noi lo vogliamo ridesto, limpido e vigile. E questo mio libro non deve essere una lamentazione funebre, bensí una squilla di risveglio, una diana italiana. Amici e nemici, levate con me il calice dell'auspicio! Settembre 1917.
Cinquanta torcie circondavano la bara; e tanti furono i lumi accesi alle finestre nelle strade per le quali passava la processione funebre, così copioso il nembo dei fiori piovuto sopra la bara, che il popolo minuto paragonandola con quella del Corpus Domini, ebbe a dire averla superata di due cotanti.
Parola Del Giorno
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