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Aggiornato: 16 giugno 2025
Questo dogma tornò poi anche durante il medio evo nella coscienza romana, anche nei tempi più infelici della sua decadenza, quando Roma non era più che il Monte Testaccio della storia mondiale! Roma caput mundi regit orbis frena rotundi, era il motto inciso nel sigillo degli imperatori tedeschi.
BALIA. Fermati, figlia mia, non correr con tanto impeto, frena questo pensiero con qualche ragionevol discorso, non ti lasciar cosí vincer dal dolore e dalla disperazione, perché di tante hai eletta la piú perigliosa, precipitosa e disperata rissoluzione. CINTIA. Balia mia, vorrei maledir mille volte l'ora che nacqui: deh! perché non mi soffocasti nella cuna?
BALIA. Figlia, tu sei cosí ebra dell'ira e infrenesita dal furore che capiterai male. Non correr con tanto impeto, frena i tuoi spiriti cosí feroci e furiosi, spera un poco meglio. Il tempo suol apportar piú maturo consiglio: forse la fortuna ci apporterá qualche rimedio, ci fará qualche favore. CINTIA. Che rimedio può trovarsi ove non è rimedio alcuno? il caso è irremediabile!
¹ Questa strofa di Giuseppe Giusti nella Apologia del Lotto ci dipinge la scena: «Se suonano a gogna, Ci vedi la piena; Ma in quella vergogna Si specchia e si frena? Nel braccio ti d
Sapïente, l'immenso impero regge E per sè non conosce alcuna legge E frena il mondo e non subisce freno. E quando passa, alta e scoperto il seno Marmoreo e bruno e coronata in fronte, Porta la gloria alteramente e l'onte.
VIGNAROLO. Frena un poco l'ira, ché possa dire le mie ragioni. PANDOLFO. Di' ciò che vuoi. VIGNAROLO. Vorrei sapere di che vi dolete di me, se mi son affaticato tutto oggi per vostro bene? PANDOLFO. Perché mi hai tu sentenziato contro in favor d'altri! VIGNAROLO. Tacete voi ora: quando io fui giudice o consegliero che vi avesse dato sentenza contro in favor di altri?
Cerchio sazio di perle il crin le cinge; E ricca in pompa di dorati manti Con la candida mano un scettro stringe, Che folgora d'elettri, e di diamanti; Quinci il fiero Ottoman frena, e sospinge Solo col variar de' bei sembianti, E sol che vibri de' begli occhi un giro, Sforza di quel superbo ogni desiro.
Negli anni primieri Del forte maschietto, V'è mente selvaggia, V'è indocile affetto, Par ch'indi s'annunci Futur masnadier. La picciola belva Se alcun la minaccia, Vieppiù baldanzosa Innalza la faccia; Di colpi, di rischi Non prende pensier. Qual è quello sguardo, Qual è quella voce Che frena l'audacia Del picciol feroce? Incanto sì dolce La donna sol ha. Ed ella ripete, Ripete l'incanto, Frammesce sorriso, Disdegno, compianto, E amore gl'infonde, Gl'infonde piet
Così frena Ragione e raccomanda ai sensi, poi che forte li tenzona, ma se li affoca per sorte il Desio, grida Ella invano per la verde landa di vermiglio fiorita e gi
Dissi; e dir m'importava. A me in risposta manderai poscia, a tuo grand'agio, morte. POPPEA Signor, deh! frena il furor tuo... NER. Tai detti scontar farotti in breve. Oh rabbia!... Oh ardire! Finché non giungon l'armi, io son quí dunque minor d'ogni uomo?
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