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Un lampo incoronò la bocca della signora Ninetta in mezzo ad una nuvola di fumo, e con fragore di tuono, partì fischiando una bigoncia di sassi. A mala pena ebbe dato fuoco alla bombarda, il Picchiasodo levò la fronte e tese l'occhio verso la strada.
Potessi almeno veder un'ultima volta colui che tanto amo, e poi morire. Ella si nascose la faccia fra le mani e il suo volto si inondò di lagrime. Il fragore di un vaso di fiori che si infrangeva la fece saltar in piedi. Si guardò attorno e scorse a terra un grosso ciottolo appeso al quale eravi qualche cosa di bianco.
Incominciò allora a tremare. Il fragore dei nemici cresceva nel piano inferiore del castello. Gi
Andava a bruzzico, vedendo abbastanza la strada; non badando, per altro, che passava pel sentiero della montagna. Se ne avvide, al rabbrividire che fece, sentendo sulla sua testa il fragore della cascata. Che orrore! che orrore! E ad un certo punto, udendo dietro a sè un rumore di passi, un rumore tanto più incalzante quanto più egli correva veloce, pensò che uno spettro lo inseguisse.
Dell'orchestra nel fragore.... Non si intendon le parole, Al baritono, al tenore Si può dir ciò che si vuole.... Ma in un pezzo concertato Io sprecar non voglio il fiato.... Per morir nell'ultim'atto La mia voce io serberò.
Sorrise, ricordando che quel fenomeno di sdoppiamento dell'udito gli era occorso spesso; in istrada ferrata, per esempio, quando il fragore delle ruote, lo strepito, lo scricchiolìo delle carrozze in moto, lascia intendere, a chi presti attenzione, un suono lontano lontano, come di angeliche voci laudanti nello spazio.
Allo improvviso venne svegliato di soprassalto dal fragore di vetri stritolati, e da un picchio di sasso nelle finestre della sua camera. Al punto stesso una voce lugubre urlava giù per la strada: A che stai? A che stai? Mentre tu dormi, tutti i Cènci vengono menati a guastarsi. Si precipita di letto, e spalanca la finestra.
Ah giammai! Sarai la mia amica. No, demone d'inferno. Sarai la mia vittima. Ah!... il sono. Muori adunque! E l'orribile coperchio della botola, riserrandosi con fragore, lasciò l'infelice priva della presenza dell'infernale Basilio. Costui periodicamente scendeva a tormentarla; ed ella ormai sentiva sempre più avvicinarsi l'ora estrema.
Nel turbine della notte, tra il fischio dei venti, tra il fragore dei tuoni, con le ossa dei defunti, col sangue umano, con sacrileghi riti, io ti chiesi.... allo Inferno, Dio eterno, rimettimi il peccato! allo Inferno: tutto fu sordo alla sventurata!»
Parola Del Giorno
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