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Non poteva permettere che quella signorina sciupasse le sue piccole manine bianche nell'attendere a certe cose. Mani da ricamare, mani da contessina. E poi, con quella salute che aveva, starsene al foco de' fornelli, starsene curva sulla tavola da stirare. Mai e poi mai! Vige mia, lasciatemi fare. Mi ci diverto e mi fa piacere!

Nella casa silenziosa l'agiatezza regnava dappertutto: la cucina bianca aveva i mobili rossastri; a una parete brillavano di un azzurro marino le casseruole e i tegami di ferro smaltato, il focolare in mattoni rossi aveva parecchi fornelli cogli usciuoli di ferro a catenacci borchiati di ottone.

La signora Caterina, malgrado la diminuzione della rendita, faceva delle spese stravaganti per preparare dei piattini alla sorella. Comperava del cervello di capretto; un giorno mise persino al fuoco una delle casseruole relegate sotto i fornelli.

Salutò di nuovo il vecchio. Passando presso ai fornelli, dava qualche avvertimento ai lavoratori per le operazioni della notte prossima in cui doveva apparire il gran fuoco. Ci allontanammo, cavalcando l'uno a fianco dell'altro.

Pippía sta in cucina, presso i fornelli, a picchiarsi il petto e a pregare per la dannazione delle anime vostre. Il cuoco ha fatto una salsa nella quale vorrei cuocervi tutti, quanti siete, figli di galeotti, nipoti di impiccati, che mastro Nicola abbia presto a darvi la pedata anche a voi! Mi avete visto, ora? mi avete sentito? Andate in vostra malora; quando verr

Temistocle e Gian Maria, col viso sul piatto, si davano calci sotto la tavola, per sfogare la noia e la stizza; la Cammilla, vicino ai fornelli, faceva smorfie e occhiacci allo zio per incitarlo a rispondere, ma nessuno fiatava; e Daniele meno di tutti.

D'improvviso uno squillo, forte e nitido, cadde dall'alto, e rimbombò nell'aria tragicamente. Che è questo? È Baccio che suona l'agonia per la Gina. E abbandonati i fornelli, e accostatasi ad una scranna, la povera creatura cadde ginocchioni. O memoria della mia giovinezza!.... Contemplai per un istante quella testa grigia, e involontariamente piegai un ginocchio al suo fianco.

Ella trasse un profondo sospiro, ed entrò, inchinata con grande ossequio dal padrone dell'albergo, che non era avvezzo a ricevere viaggiatori così eleganti. Anche il cuoco, in giacchetta e berretto bianco, si affacciò alla soglia della cucina per veder passare la maestosissima forestiera; poi tornò a' suoi fornelli pensando ch'era venuto il momento di farsi valere.

E se il villaggio possiede un'osteria siete certi di riconoscerla a una insegna gigantesca colla parola Albergo sovrapposta a un uscio, cui si ascende per tre o quattro gradini, dietro il quale si cela umilmente un locale umido ma pulito, tappezzato di pentole e di stagni e dove mancano infallibilmente ai fornelli il cuoco ed il fuoco.

Al mezzodì tutto era pronto, e le due sorelle pranzavano, civilmente, con una bella tovaglia pulita sulla tavola di marmo. Poi la signora Rosa, colle sue mani gialline e delicate, toglieva il tappeto che copriva i fornelli, alzava l'asse, e nei due bacini, rigovernava. Non ho mai capito perchè quella faccenda la facesse appunto lei, che aveva bisogno di serbare il suo ricamo candidissimo.