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Aggiornato: 22 luglio 2025
Nora si ricordava quel nome, si ricordava che lo zio Matteo aveva fatto firmare delle carte a lei e a suo marito, ma non si ricordava altro. Che cosa mi hai fatto firmare?... Che cosa? Cantasirena cercò di calmarla,
Il cortigiano, per non far peggio, sorrise come estatico all'arguzia del motto. Il Vicerè blandito, prendendo una penna stava per firmare senz'altro la proposta del vicario; ma si fermò: Per Santo Yago! ella è cosa da nulla firmare uma sentenza di morte? Tra firmarla, e patirla una tal quale differenza ha da essere. Passare di un tratto da un mondo dove risplende così luminoso il raggio del sole, ad un altro dove la cosa più chiara, che io possa comprendere, è un buio eterno... parmi un brutto passaggio in verit
Un giorno era un afoso pomeriggio di maggio Aldo non ritornò a casa. Minna era andata a prendere Anne-Marie a scuola, quando un commissionario suonò alla porta dell'appartamento, e a Nancy, che gli aprì, consegnò una lettera in una grande busta sigillata. Si fece firmare la ricevuta e partì rapido.
Con le armi politiche e anche con le belliche, se fia d'uopo. Noi ora andiamo a firmare l'atto d'abdicazione, ed è troppo presto per la libert
L'uomo fece con le spalle un gesto d'indifferenza. Pareva dire: «Ah, non volete firmare? Tralasciate!» E tutti gli altri sorrisero di nuovo e abbassarono le teste fingendo di scrivere. Nancy si guardò attorno con un'espressione di coniglio inseguito. Un uomo entrava con le mani in tasca, alto, lento, incurante. Era un inglese; Nancy se n'avvide al primo sguardo. Le rammentava un poco Mr Kingsley.
E la mattina dopo, mentre il padrone si preparava in fretta e in furia per andare al Municipio ad assalire nuovamente qull'asino di Sindaco e indurlo ad accordargli l'acconto, e a firmare il mandato, Cardello, tutto confuso, si presentava al padrone, balbettando; Ecco le cento lire... se le accetta. Chi te le ha date? Sono mie... Risparmi che tenevo alla posta. Sei un buon figliuolo!
Non era lui il padrone e l'arbitro della sua vita?... E con un caratterino minuto, fermo, regolare, riempì quattro paginette di carta profumata; ma, quando fu alla firma, pensò che non c'era bisogno di firmare... la solita prudenza cominciò ad avere il sopravvento e Lalla volle rileggere la lettera.
Feci quanto desiderava vostro padre; lo feci senza scrupolo, poichè egli nella sua memoria, il vedrete, dice che nulla spera; perchè era stato costretto dal duca a firmare una rinunzia assoluta al suo nome ed alle sue sostanze.... Spero, Federico, non mi condannerete dunque se tacqui sin qui. L'ufficiale non rispose, rifletteva; era colpito dalla importanza di quella rivelazione.
Non capisco bene che cosa, infine, gli raccomando? s'arrischiò di domandare la Nena alla padroncina prima di firmare la lettera. Gli raccomandi di metter giudizio, e gli dimostri il tuo sincero attaccamento. Ma se il signor Alessandro se n'avesse a male? Tu non capisci nulla; sei scema e testarda! Va, va, mettici sotto il tuo nome ben chiaro, e porta la lettera alla posta.
La storia aneddotica dello pseudonimo è molto ricca. Sono incidenti agrodolci, talvolta punto piacevoli: state con gente in un ritrovo e salta fuori uno sbarbatello che non vi conosce, a dichiarare che il tale (declinazione del vostro nomignolo) è un cretino nato e pasciuto quadro plastico degli ascoltanti che vi conoscono. Un altro giorno ricevete una lettera poco rispettosa dal fratello di una cantante in cui si dice che se non volete smetterla di dir male della germana correranno le batoste: voi che siete innocente di critiche musicali, v'informate ed arrivate a sapere che un corrispondente incognito di un giornale teatrale ignoto, si compiace firmare col vostro medesimo nome di guerra. Ma questo equivoco non sar
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