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Aggiornato: 16 giugno 2025
Salii al piano disopra per vedere la bimba malata. La finestra della stanza da letto era chiusa, e, di fuori, una specie di tettoia di paglia scendeva giù come una tenda, per intercettare quella poca luce che avrebbe potuto entrare da quell'apertura troppo stretta. Un odore di granturco, di frutti conservati, di saponata e di panni sporchi, respingeva indietro. La bimba moribonda era stesa sulla culla, e ravvoltolata in una quantit
Accendo un lume, prendo un libro. Mentre sto per chiudere la finestra, un lontano rumore mi colpisce. Parmi d'aver inteso un grido, un altro; poi silenzio. Che succede all'altro capo dell'abitato? Segue un confuso vocìo. Passano alcuni minuti di quiete profonda, un cane abbaia e mugola. Due contadini si avvicinano a passo a passo. Parlano fra loro a monosillabi, sembrano commossi, spaventati.
Con due colpi di scimitarra gettò abbasso due beduini col cranio spaccato, poi, malgrado le fucilate che gli sparavano contro quelli che trovavansi sulla riva del fiume, chiuse e sprangò le imposte. Presto, Fathma, diss'egli. Va a chiudere l'altra finestra.
Pian piano si trasse alla finestra, l'aperse e guardò nel bujo; pioveva ancora. Non si accorse del freddo che gli penetrava nell'ossa; coll'anima vagheggiava tuttora le belle imagini che gli pareva veder fuggire per sempre.
Avevo, dunque, notato che le apparizioni della mia bella vicina alla finestra si erano fatte meno rare; il suo contegno però non era mutato. Sollevava, al solito, a met
Parlava di suo padre, ma in quel momento non voleva nominarlo. Dobbiamo rassegnarci, rispose la Bianca in tono conciliante, e sempre cogli occhi bassi. Dacchè non c'è un'altra camera abbastanza vasta... Ma che bisogno c'era della camera vasta... e del resto? esclamò con impeto la Paola, rizzandosi tutta nervosa, ed andando a parlare ai vetri della finestra. Non si stava bene tra noi?
Adagiato l'infermo nel letto, sopra un monte di cuscini, per sei giorni non doveva più moversi, nè per sei giorni parlare o cibarsi d'altro che di minestrine. Le imposte della finestra furono chiuse sì che a stento gli occhi avvezzi potevano vedere il nero profilo degli oggetti. Un'ombra, non una donna, vagolava assiduamente in quel buio Ernesta, col cuore traboccante, col labbro muto.
Lagrimucce fatte per l'applauso alla prima attrice; o tormenti raggruppati in note per lo sfoghetto d'un tenore: o popolo in massa che scende sulla via popolo in massa che scende sulla via! ad accompagnare la madonna in giro, la madonna che deve far la grazia alla fanciulla spasimante d'amore alla finestra, o a rallegrarsi che Cristo non è morto, colle ginocchia a terra, ed i berretti in mano.
Ma ohimè! tornando in patria scoperse che Bice l'avea tradito, ed erasi fuggita a viver male nel castello di Rosate con Marco Visconti suo cugino; il quale poi, sazio o insospettito, un giorno la trabalzò dalla finestra nella fossa, salvo a piangerla dirottamente dopo morta.
lo atteggia, poi a Bertoldo: E tu così... lo atteggia: Così ecco... Va a sedere anche lui. E io, qua... Volgendo il capo verso una delle finestre. Si dovrebbe poter comandare alla luna un bel raggio decorativo... Giova, a noi, giova, la luna. Io per me, ne sento il bisogno, e mi ci perdo spesso a guardarla dalla mia finestra.
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