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Dopo l'esperienza fatta negli anni passati e sempre in loro danno, i nostri buoni vecchietti eran venuti entrambi del parere di allevare in casa una gallinetta, per vederla crescere sotto i loro sguardi all'avvicinarsi di queste ultime feste dell'anno, togliendo così il pericolo, tanto comune oggidì, di dover mangiare una cosa per l'altra o fors'anche una porcheria.

È cosa molto strana, entrò a dire un gentiluomo piuttosto vecchio, che la duchessa dopo tutti i guai che, o per colpa sua o per colpa d'altrui, ha pur dovuto sopportare, conservi ancora quella giovanile floridezza di qualche anno fa; e stassera mi pareva quella medesima, quando andò sposa del duca di Pitigliano, e per la prima volta comparve alle feste di casa Orsini.

Tristo, diceva tra , ed io poteva star qui in mezzo alle feste, mentre quella donna sventurata è in così orrenda condizione per me. E avrei ben dovuto pensare che un tal punto era inevitabile.... e avrei avuto a condurla qui con me, quale assai volte me ne venne il pensiero.... e lo avrei potuto.... Tristo dunque se non l'ho fatto! Io non saprò mai più darmene pace, mai più,

Le feste si facevano di notte perchè il sole era di Dio. La luna abbandonata e fredda poteva sola comprendere l'abbandono della terra. Era come il delirio doloroso di tutti quei lavoratori che per generazioni di generazioni si erano estenuati a fecondarla e vedendola estenuata com'essi volevano consolarla.

Sapete pure che il Palavicino non ha la pratica della casa del Bentivoglio, in altro luogo parlò mai alla Ginevra che in questo palazzo medesimo in occasione di pubbliche feste. Però, essendo probabile che la cosa gli rimanga segreta, attendete voi pure a far quello ch'io vi dico che sar

Quel spaventevol mar, che a' naviganti promette l'Epicuro soave, solcai gran tempo in feste, gioie e canti, fin che la gola, il sonno e l'ozio m'ave travolto in bande ove d'acerbi pianti nel scoglio si fiaccò mia debol nave, che aperse a l'acque il fondo ed ogni sponda e 'n preda mi lasciò de' pesci a l'onda.

Magnifico, magnifico disse Giorgianni, Quando vi furono arrivati. Questo è buono per grandi ricevimenti. Date feste? Ne davamo. Capisco; ora gli affari, la politica v'impediscono di veder troppa gente, ma il salone è bellissimo. E questo salotto, che gusto squisito! Sei stata tu, Emma, a scegliere? No, è stato Guido.

Il carnevale, nonostante numerosi inviti a feste, era scorso per noi monotono.

A mezza notte Giovanni di San Remigio si restò dalla rapida fuga a Vicari , castello a trenta miglia dalla capitale; dove a fretta e furia picchiando, la gente del presidio avvinazzata nelle medesime feste che avean partorito tanta strage in Palermo, a stento riconobbelo; e ammettendolo, stralunava a veder il giustiziere fuor di lena, insanguinato, senza stuolo, a tal'ora venirne.

Prospero Anatolio era malcontento di questo fatto, perchè lo avrebbe veduto volentieri per raccontargli tutte le feste e le cortesie di cui gli erano stati prodighi i Torinesi.