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Aggiornato: 1 settembre 2025
Chi è questa Violetta? Ah, non lo sapete? È una mala femmina, molto bella e molto capricciosa. Si fa chiamare così, per scimiottare quella tal donna che hanno messa sul teatro. La Traviata? Sì, che è una figlia naturale della Signora delle Camelie. E voi dite che il Bello....
Nè era poco abile e poco zelante l'accorta femmina a procurare il proprio guadagno: tanto che, maneggiando essa e capitali e fondi e redditi, ogni anno riusciva a mettere in disparte, come cosa sua, un buon numero di migliaja di lire, e in capo a due lustri aveva investito in titoli del debito pubblico e in depositi bancarî più di cinquantamila lire. Ma mentre venivano così aumentandosi le sostanze della governante, scemavano rapidamente quelle del padrone, da lui sperperate al giuoco, nei bagordi, nel soddisfacimento delle sue passioni e dei suoi vizî. Era sempre la Marianna che provvedeva ai bisogni di lui, accattando denari di qua e di l
E così, signora Momina, come vanno le faccende? chiese il Collini alla femmina, quando ella tornò in sala a fargli compagnia.
Non mi meraviglierei, osservò il conte, che la decisione fosse propizia. Vi sono uomini che calpestano la fortuna, la insultano, e a cui essa, appunto come femmina, corre dietro. Non me ne meraviglierei neppur'io! soggiunse l'avvocato. Pietro ha avuto sempre una fortuna uguale, per lo meno, alla sua mancanza di coscienza.
Misurando per la prima volta le esigenze di un uomo che aveva data la sua fiorente giovinezza ad una ignobile femmina, nella stessa et
Così a poco a poco la loquace femmina lasciava trasparire l'intima soddisfazione recatale dalle disgrazie de' suoi amici.
Cencio, come fra la gioventù Romana suole a parecchi accadere, era disceso più per colpa dei genitori che propria, nell'abbiezione in cui l'abbiamo trovato. Onesto carpentiere, il padre avea sposata una di quelle tante donne uscita dal connubio dell'alto clero con femmina Romana . Come può essere diversamente con un clero ricco ed una popolazione povera?
O mio tranquillo cimitero di Limbiate, ti amo! O miei boschi! o pini! Purchè io sia tra voi o mi imagini di essere tra voi, il mio cuore si esalta, l'anima mia diventa buona, e nelle speranze di un di e nelle delusioni d'oggi, il mio desiderio è desiderio di pace e di amore, il mio ingegno si sveglia e mi tormenta e mi fa delirare sempre inconcreto, sempre senza via, sempre senza certezza di scopo. O mio cimitero! Ti vedevo tutti i giorni quando pensavo all'amore! Ti ricordo ogni volta che qualche amico ride o qualche femmina sogghigna! Come si amano i propri dolori! Il cimitero vecchio non serve più per le tumulazioni: ebbene amo gi
Quando pensavo a lei, sentivo la fede e Dio! quando mi sentivo squallido e senza speranze, pensavo al suicidio, quasi come a un candido sogno! quando vedevo dei luoghi ameni: dicevo qui non c'è lei! quando vedevo delle fanciulle mi sentivo l'anima innondata di pace! quando vedevo dei bimbi, mi venivano le lagrime agli occhi! Mio Dio, al mio corpo nervoso, cupido, febbrile ho negato gli amplessi della femmina nuda; ho impazzito pensando alle volutt
Cristina! Meno perfetta di Maria, tanto nell'anima che nel corpo; ma più seducente, più femmina, più voluttuosa. Come l'aveva desiderata!... Era egli certo di non desiderarla ancora?... Ah! Ah!... Ah!... Sferzò la cavalla, che gi
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