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ESSANDRO. Ma bisognarebbe alle volte sguainare qualche parola in «bus» e in «bas». PANURGO. Se ben pensate ch'io sia qualche poveruomo, son pur nobile; che per certe fazioni della mia patria fu bisogno scamparne fuori, e non avendo avuto modo come vivere, con quelle poche lettere che avea imparate in casa mia per mio trastullo, col fare il pedante in diversi paesi ho vissuto onorevolmente.

E non sono tutte simili le fazioni di popoli contro i tiranni? Ma l

Tratto era il dado; tutte le fazioni opposte ai Francesi credeansi averla vinta, ma in realt

Seguono parecchie fazioni, e finalmente un assalto per terra e mare; dove il vecchio doge gridava a' suoi, volerli far impiccare se nol mettean de' primi a terra; e messovi, vinse egli, ed impedí i francesi d'esser vinti.

I prìncipi vi tenevano ambasciatori quando apertamente quando velati, che con donativi, pensioni, croci d'onore facevano che uno favorisse a Francia, uno a Spagna, uno a Venezia: tutti dimenticassero la patria. Due fazioni singolarmente ponevano a scompiglio la Rezia: una venduta a Spagna ed ai Cattolici, l'altra a Francia, ed agli Evangelici.

L'atroce fatto seppe di ribellione ai Grigioni, e quindi il sospetto, quindi lo sdegno pose in maggior urto gli animi, ed i cattolici, o per colpa o per pretesto, venivano, or l'uno or l'altro spicciolati, modo sicuro d'indebolire le fazioni. Così la certezza dell'odio pubblico faceva prendere tali provisioni, che lo rendevano implacabile.

Fu una sera d’ebrezza, e l’alma mia N’è piena ancor.... La sua voce era disuguale, talvolta stridula, ma spesso poderosa, acutissima. Produsse nel pubblico un effetto singolare, dopo il miagolio tenero di Tilde. Subitamente il pubblico si divise in due fazioni: le donne stavano per Tilde; li uomini, per Leonora. A’ vezzi miei resistere Non è si facil giuoco....

La poesia ama la vita mossa ed intensa; e da molti secoli Roma non è terreno per lei. Gli strepiti delle fazioni piacciono più alle Muse del clangore cupo delle campane e del mormorio delle litanie nelle processioni; il narcotico odore dell'incenso, che riempie interamente la citt

I partiti che più sopra ho tentato di dipingere, scindevano anche i membri stessi del governo e del senato. Il duca di Lodi, i conti Paradisi, Vaccari e Prina, il conte Veneri, presidente del senato, e molti altri de' principali personaggi erano schiettamente additti all'ordine di cose allora esistente; ma il maggior numero dei senatori entravano a parte delle speranze e dei desidèri dei partiti che tenevano il di mezzo fra gli Austriaci-puri e gl'Italici. Credettero questi di giovare alla patria cospergendo di triboli e d'ostacoli la perigliosa via per la quale il governo franco-italico vacillante incedea. Essi pure preparavano, a propria insaputa, il trionfo dei fautori di Casa d'Austria; ma per quanto avversi fossero al governo esistente, si conduceano però, nel consesso di cui faceano parte, con un po' di quel pratico senno ond'erano dotati, e sopratutto con quello spirito di moderazione che dovea dispiacere a que' violenti ed irragionevoli che componeano per la massima parte le fazioni austriaca, liberale, muratista, ec., poste al di fuori del governo. Videsi di fatti, poco poi, quell'istesso senato che ricusava di chiedere alle potenze alleate per re d'Italia il vicerè, fatto segno alle invettive della plebaglia, e disciolto colla forza da essa, qual colpevole di abbietti sensi, e di servilit

Seguirono per tutto l'autunno fazioni di poco rilievo; quella, tra l'altre, di Bonifazio Castagnola, che pigliò Calizzano e fe' dire alla gente che, non potendo il cavallo, s'era dato a picchiare la sella.