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Nei secoli di cui abbiamo impreso a trattare durava una feroce guerra civile, cagionata dalle fazioni guelfa e ghibellina.

Montaner era condottiero sperimentato; e la sua cronaca è piena di precetti militari, com'io credo, non ispregevoli. Andata di re Pietro a Messina. Macalda moglie d'Alaimo. Fazioni navali. Pietro libera i prigioni di guerra. Parlamento in Catania. Trattato del duello tra i due re. Primi affronti delle soldatesche in Calabria. Carlo parte lasciando le sue veci al principe di Salerno. Almogaveri.

Roma e l'Italia erano agitate da pericolose fazioni. I duchi nazionali d'Italia cercavano di rendersi indipendenti dall'Impero e di far latina ed italiana la corona imperiale, ciò che avrebbe portato la conseguenza di proclamare forzatamente Roma capitale dell'Impero. In Roma stessa la nobilt

I cittadini di Monza, agitati dentro dalle fazioni dei Magantelli e degli Stratoni, e minacciati fuori dalle armi dei Visconti e Torriani, avevano (gi

Saba Malaspina, cont., pag. 414. Saba Malaspina, cont., pag. 414, 415. Tutte queste fazioni con poco divario leggonsi in Bartolomeo de Neocastro, cap. 82. Saba Malaspina, cont., pag. 415 a 417.

Abbasso Dino della Rôcca», questi eran i nomi dei capi delle due fazioni. Alpinolo cessò le picchiate quando cessò la resistenza, ed appoggiatosi al riposato targone, osservava, immoto come uno scoglio fra le ondate, il facile coraggio della vittoria.

Anzi ad essa crediamo appartengano per la piú parte quelli di avventure ricavate dalla storia moresca, e specialmente degli odii delle due fazioni de' Zegris e degli Abencerrages, dalle ultime sciagure del regno di Granata, superato poi e vinto dalle armi di Ferdinando e di Isabella nel 1492.

I tentativi di rivoluzione italiana tornarono fino a quest'oggi in nulla. Perchè? Siam noi codardi tutti? Mancano elementi rivoluzionari? O veramente il mal esito de' moti italiani era dipendente dalla direzione che le fazioni diedero a questi moti? Lo straniero scelga, se vuole, la prima causa. Noi, Italiani, adopriamoci a rintracciar la seconda. Noi non siamo codardi.

Con questo notturno guerreggiare e occulto adoprare, il re d'Aragona occupò parecchie terre intorno il campo stesso nemico; menomandosi ad ogni le speranze nei Francesi, che senza ferir colpo consumavansi. Per lo contrario crescea Pietro di riputazione e di forze; e la catalana e siciliana gente imbaldanziva per la fortuna dell'arme e per lo ricco bottino: che per lo bottino, scrive un guelfo, assalivan le terre; per la moneta del riscatto facean prigioni, e per le cuoia rapivan gli armenti : e anco dal catalano Montaner s'intende come quelle masnade a gara chiedesser le più rischiose fazioni per arricchirsi, e cupide e animose a numero a forza de' nemici badassero . E gi

Saba Malaspina, cont., pag. 411. Epistola citata di re Carlo a papa Martino. Diploma di re Carlo, docum. Carlo, fatta cruda vendetta in Napoli, s'appresta a un ultimo sforzo contro la Sicilia. Vano assedio di Reggio. Seconda ritirata di Carlo, e audaci fazioni de' nostri, che occupano molte terre in Calabria, val di Crati e Basilicata. Impresa dell'isola delle Gerbe.