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Aggiornato: 2 maggio 2025
Eravamo lontani mezzo chilometro dalla punta del Molo; e Paolina, terminata una melodia, aveva impreso a cantarne un'altra più allegra, più squillante, senza mostrar di curarsi della crescente violenza del mare. La punta del Molo era affollata di gente che pareva seguisse ansiosa con gli occhi la nostra barca lottante contro le onde. Vira, vira più al largo! udii gridare. Forza! Coraggio!
Costei un giorno, dieci anni innanzi i tempi di cui ho impreso a narrarvi, insuperbiva della corte spietata che le faceva Eugenio Percy. Ma la Argellani in quel torno era capitata a Genova, e il signorino, attratto da quella nuova e più efficace bellezza, aveva levato prontamente l'assedio che ancora non era scavata la seconda parallela. L'amor proprio, che di tutti gli amori è il più permaloso, aveva toccato una ferita mortale. Ma la signora Perrotti se n'era ricattata a misura di carbone. Percy non aveva anche baciato il sommo delle dita alla bella Argellani, che gi
Extra jocum, il contegno dei vari stati europei alla proposta dello Imperatore dei Francesi mi ricorda la favola del viaggio impreso di conserva tra la volpe, e il lupo, i quali giunti, che furono in parte dove la volpe prese odore di tagliola si tirò da un lato dicendo in segno di onore al lupo: passi eccellenza!
Il vedersi ogni mattina, l'uno giù e l'altro su, aveva recato una certa dimestichezza tra Guido e il giardiniere. L'uno signore, l'altro bracciante, s'erano indovinati i medesimi affetti nelle medesime occupazioni; ma non avevano impreso ancora a discorrere insieme.
Ora, questo innamorato, fin dal primo momento aveva impreso a fabbricare la sua rete. Uscito dalle stanze della inferma, era andato dal Giacomo, diventato di botto suo primo assistente, ad indettarsi con lui per tal cosa che questi dovesse fare nel giorno medesimo. La conseguenza di questo dialogo si fu che, verso il cadere del sole, la signora Argellani scese a diporto in giardino.
Dopo tre mesi e più di soggiorno a Madrid, dovetti partire per non lasciarmi poi cogliere dall'estate nel mezzogiorno della Spagna. Ricorderò sempre quella bella mattina di maggio, ch'io abbandonai, forse per sempre, la mia cara Madrid. Partivo per andar a vedere l'Andalusia, la terra promessa dei viaggiatori, la fantastica Andalusia della quale avevo tanto inteso decantare le meraviglie in Italia e in Spagna, dai romanzieri e dai poeti; quell'Andalusia per la quale posso dire che avevo impreso il viaggio; eppure ero tristo. Avevo passato tanti bei giorni a Madrid! Ci lasciavo tanti cari amici! Per andare alla stazione della strada ferrata del mezzogiorno, attraversai la strada d'Alcal
Marius ha trovato proprio le tre righe per farmi impiccare: le ha strappate dal nesso logico del mio articolo, e ha impreso caritatevolmente a lavarmi quel lucido capo, che appunto per questa sua condizione non ne ha punto bisogno.
Ma non era della sua natura il trattenersi a mezzo di nessuna cosa che avesse impreso a fare. Quella occasione, poi, egli l'aveva spiata con tanta cura, attesa con tanto desiderio! Se egli l'avesse lasciata sfuggire quel dì, sarebbe forse tornata? Non lo sperava egli per fermo.
Nei secoli di cui abbiamo impreso a trattare durava una feroce guerra civile, cagionata dalle fazioni guelfa e ghibellina.
Nella chiara notte un’isoletta, che doveva essere Pelagosa, apparve in lontananza come una nuvola posata su l’acqua. Alla mattina Cirù, che omai aveva impreso a curare il male, volle osservare il tumore. La gonfiezza erasi dilatata occupando gran parte del collo ed aveva assunta una nuova forma ed un colore più cupo che su l’apice diveniva violetto.
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