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Aggiornato: 21 giugno 2025


Assassino!» E dietro lei un altro fantasma ancora più pauroso; un vecchio burbero, arcigno, colla collera e la minaccia negli occhî: suo padre, ch'egli avrebbe potuto salvare dall'apoplessia, e non volle, e che ora sapeva tutto, e gli diceva con quella voce di spettro: «ParricidaEmilio fece un moto, come per fuggire: ricadde: mandò un gemito.

A poco a poco, egli sentiva un gran freddo nel cuore, la coscienza si paralizzava: la preghiera stessa gli pareva senza senso; vuota la chiesa, lontano il nume. La sua fede illanguidita non era più che un miraggio, un fantasma. Poteva rinnegarla quando voleva. Ma neppure questo stato d'animo gli recava la pace desiderata, la serenit

E poichè la signora rimaneva sempre silenziosa, anch'egli non domandò più nulla, e restò immobile, con gli occhi fissi nel vuoto, come a seguire qualche fantasma spaventevole. Finalmente si alzò, prese il cappello, stese la mano alla signora De Carolis, e uscì senza far parola.

Era ribrezzo o paura il sentimento svegliato dall'apparizione di quel fantasma? Non lo saprei spiegare ma credo fosse l'uno e l'altra ed erano giustificati entrambi, poiché sotto la nera sottana che ti scivolava davanti, batteva il cuore d'un demonio, anelante al compimento di tale delitto, che solo l'anima d'un prete può ideare ed eseguire.

Non so se mi sia venuta occasione di accennarvi che Luchino, in mezzo a tanta fierezza, era pauroso del diavolo, del fantasma, degli esseri impalpabili, contro di cui non valevano la spada sua, il ringhio dei mastini, le labarde degli scherani. Una sera, non aveva egli fatto che entrare colla druda nel conscio nascondiglio, quando, tra il fosco, gli appajono sulle pareti, in livida luce, i contorni di certe strane forme, met

L'esteta è un irrequieto. Il pensatore contrasta col rincorritore del fantasma della bellezza. Che vuole? Che sogna? Vorrebbe un mondo più buono, più giusto, e sopratutto più bello. E' vede un continuo, incessante trasformarsi di tutte le forze naturali, comprese quelle del pensiero.

Era l'autore della Cacciata del duca d'Atene, il mio buon amico Ussi, ravvolto come un fantasma nella sua lunga abbaia bianca, portata dall'Egitto, il quale era uscito pochi momenti prima dalla sua tenda per fare, in direzione contraria, lo stesso mio giro, e m'aveva colto alle spalle.

Congiure a che? Se rovesciando quel meschino fantasma che s'intitolava governo, le sorti della guerra avessero potuto mutarsi, i repubblicani l'avrebbero rovesciato in due ore.

Mentre mi chinavo per origliare, una figura alta e bianca si alzò fra me e la porta, e disse con accento sepolcrale: Dorme. Detti indietro come all'apparizione d'un fantasma. Ma subito mi rincorai. Era un arabo, servo del Morteo da molti anni, che parlava un po' italiano, e che, malgrado la mia cappa bianca, m'aveva riconosciuto a primo aspetto.

Il desire parea fatto lontano. Ed un fantasma incontro a lor venìa Che avea sul volto il Duolo e l'Ironia, La saziet

Parola Del Giorno

rincorare

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