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Aggiornato: 21 ottobre 2025
Da quando vidi Cairo la prima volta, trovo che ha perso moltissimo: i quartieri europei con grandi fabbricati a portici, e l'elemento europeo che si va infiltrando nei quartieri arabi, sono certo a maggior comodo di chi vi abita, ma a grave discapito dell'originalit
Egli non si era ancora liberato da certi pregiudizi europei di educazione, di vita pubblica, e in lui aveva luogo una lotta continua fra ciò che aveva creduto fino allora nel mondo vecchio, e ciò che vedeva in pratica coi propri occhi in quello nuovo. Era un lavorìo incessante nella sua mente, che gli dava molta pena e che lo rendeva più nervoso che mai.
Poi, in un libro di questo genere, io credo che bisognava mettere soltanto in rilievo i tratti più salienti del contadino siciliano, quelli, cioè, che lo differenziano assolutamente dagli altri contadini delle diverse terre italiane e anche dal resto dei contadini europei e di tutto il mondo.
Venti anni prima di quell'epoca, mio padre onesto commerciante di cotone, nel recarsi a Caledonia, aveva naufragato sulle coste di Taiti. Dodici viaggiatori si erano salvati con lui sopra una zattera di tavole, e avevano approdato a Potikoros. Erano essi i primi europei che ponessero piede in quell'isola: gli indigeni erano in parte selvaggi, ma umani, la civilt
Alfredo poi, militante per la repubblica di Colombia, al primo annunzio di mutamenti europei si era spiccato dal continente americano onde soccorrere l'impresa col senno e col braccio valoroso.
Inoltre rileva un altro elemento ragguardevolissimo, i guadagni del commercio di intermediazione: esempio tipico era allora costituito da Venezia pel traffico fra Oriente ed Occidente, come oggi dall'Inghilterra pel traffico di tanti paesi europei con le Indie e la Cina.
Venne finalmente giorno in cui Giovanni, il vecchio Iago ed i suoi amici ritornarono dopo lunga assenza non più abbigliati da selvaggi, ma seco traendo numerosa compagnia di Europei.
Ho creduto opportuna questa nota per ridire un'altra volta che le mitologie, o spente o appartenenti a popoli che nulla hanno di comune colla nostra civilizzazione, si possono bensí gustare negli scrittori che vissero sotto l'influenza di quei sistemi mitologici; ma che i moderni europei debbono astenersi dal ricopiarle come se in Europa ci si credesse, come se ancora influissero religiosamente sopra di noi.
L'isola di Micomar è poco nota agli Europei. I superbi navigli che tre volte all'anno compiono il giro dei due mari di Azimorra e di Gengiva, è ben raro che si accostino al porto di Carina, per sbarcarvi qualche viaggiatore. Carina, come ognun può vedere nel primo Dizionario che gli capiti tra le mani, è la capitale dell'isola. Le sue belle e candide mura di alabastro si innalzano maestose ai piedi del Monte Récor, laddove il Penémore, quel superbo fiume che all'ora del tramonto sembra ancora rosseggiare del sangue dei Polluteri trucidati dal barbaro Nabicondo, si getta fragorosamente nel mare. L'isola di Micomar, perciò appunto che pochissimi viaggiatori Europei si degnano visitarla, conserva l'impronta originale e caratteristica che aveva, due secoli or fanno, ai tempi del buon Re Vidocarta. Gli uomini vi crescono sani e vigorosi; le donne vincono in bellezza i più simpatici tipi ideati dai nostri pittori insigni. Grazie alle sane istituzioni, ai rigori delle leggi, e diciamolo pure, agli istinti ingeniti della buona razza Caldosemina, regna nell'isola una semplicit
E questa, piú che tutt'altra, è la cagione che anche oggidí si parli del Labirinto come d'un fasto spagnuolo. Dall'apparire di esso infino ai di presenti la Spagna, ad onta di alcune sue sventure domestiche, ad onta della prepotenza d'altri Stati europei, non ha perduta mai la sua libera esistenza politica.
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