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Aggiornato: 14 maggio 2025
E non sarebbe poi successo un cataclisma se tu avessi accettato. Secondo te avrei fatto bene ad accettare? Ma sì.... Tu dovevi rimaritarti. Del resto non dico che il prescelto avesse a esser lui.... Dico che ti occorreva un marito.... E non mi son mai potuta capacitare perchè tu abbia fatto languire inutilmente quel povero conte Vergalli. Ma, Giulia, non discorrere con leggerezza.
Noi pure eternamente in ciel vederti, O vergin, sospiriamo, E il pregarti n'è gioia, ed esser certi Che in te un'amica abbiamo. Due menti pie tua spoglia hanno raccolta E tratta a queste sponde, Ambe quell'alme a te devote ascolta, E sien per te gioconde. E chiunque a Fortunula s'inchina Gentile ottenga un core Che lieto porti alla belt
Par che ti sia d’orrore esser fra gli uomini. Ne’ tuoi occhi
A descriver lor forme piu` non spargo rime, lettor; ch'altra spesa mi strigne, tanto ch'a questa non posso esser largo; ma leggi Ezechiel, che li dipigne come li vide da la fredda parte venir con vento e con nube e con igne; e quali i troverai ne le sue carte, tali eran quivi, salvo ch'a le penne Giovanni e` meco e da lui si diparte.
Da quando la Rosetta non lo vedeva, ed erano quasi tre anni, egli era scaduto immensamente d'aspetto e ci voleva poco ad accorgersi ch'egli stava malissimo di finanze. Infatti gli riusciva ogni giorno più difficile di scovar nuovi sovventori, e i vecchi insistevano per esser pagati e minacciavano di sequestrargli l'assegno accordatogli dal Tribunale.
«Mi ha messo qui Lodovico. Dopo esser fuggita dal gabinetto della padrona, io correva senza saper dove: lo incontrai nella galleria, ed egli mi ha confinata in questa camera, portando via la chiave, affinchè non mi accadesse alcun male. Mi ha promesso di tornare quando tutto sar
Trovatasi al convento, ella s'imaginò di esser gi
95 Adonio intanto misero e tapino, e (come io dissi) pallido e barbuto, verso la patria avea preso il camino, sperando di non esser conosciuto. Sul lago giunse alla citt
A dunque per gir lunge non si tolle T anta mia passion, ch'ebbi giá inante; E questo avvien ché 'l mal è in le medolle. L untan il corpo mi portâr le piante, L untan il cor non giá, perché vel diede I n su l'aurata punta il vostro amante. D iedel a voi, ch'avesse ad esser sede I mmobile perpetua d'esso, e voi V i 'l toglieste per cambio, data fede A l'un e l'altro sempre esser fra doi.
Un dubbio improvviso sorse nell'animo della contessa Zanze; tuttavia ella tenne per sè le sue impressioni, e ripigliando verso la figliuola un tuono affettuoso e sollecito, raccomandò a Fortunata di esser calma, di non pensare a malinconie, di persuadersi che nessuno in famiglia voleva tiranneggiarla.
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