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Aggiornato: 16 luglio 2025


Ben superati gli esami del primo anno di corso,

L'essere poi caduta Valenzia nelle mani del Visconti in quel momento che la presenza di lei era tanto necessaria, gli dava pure moltissimo a pensare, giacchè se l'ammiraglio, messo agli esami, non avesse voluto confessare al primo, tutto il congegno della sua trama avrebbe dovuto fermarsi per il momento, e infino a tanto che Valenzia non fosse in potere della Republica.

Prese in quella vece la lettera e l'aperse. Era sottoscritta «un amico»; la solita firma degli anonimi. Questo amico mandava da Torino al signor Amedeo le più brutte nuove del figlio, della sua scioperataggine, dei suoi debiti e via discorrendo. Un cenno intorno al probabilissimo esito degli esami, disse abbastanza chiaramente ad Ariberti che l'anonimo era un compagno di Universit

Quella lettera, accompagnata dai piccoli risparmi della signora Caterina, fu anzitutto un grande aiuto al bilancio del nostro eroe, quindi un raggio di luce nelle tenebre del suo spirito infermo. Un mese o poco più, gli rimaneva di buono per gli esami. Tornò quel giorno stesso all'Universit

Il dieci d'aprile, nella sala degli esami del carcere giudiziario di Palermo, fece la sua propalazione davanti al presidente Carlo Morena, assistito da un vice cancelliere. Disse che si chiamava Angelo Pugliesi, raccontò la sua vita per disteso, diede i più minuti particolari dei suoi delitti, e di quelli de' compagni (37 nientemeno, e nella sola Sicilia!) nominando tanto i banditi, quanto gli ausili

Copiava nei libri che gli capitavano sotto mano dei brani declamatorî sull'amicizia, e li raccoglieva in un taccuino, dedicandoli nel segreto del suo cuore a Vincenzo. Finalmente gli esami gli avevano fornito il mezzo di dare una prova del suo affetto al cugino. Era un mezzo poco drammatico, ma di una tale utilit

Anche a costoro pareva essere civili, e se ne vantavano. Il Notaro, col certificato dello Eccellentissimo in mano, s'incamminò verso la stanza degli esami.

Per gli aspiranti al grado di sergente-maggiore nell'arma alle menzionate prove si aggiungevano esami di meccanica, di st

Un professor di storia naturale Per schernire agli esami uno scolaro, Gli chiedeva con aria magistrale: «Sa dirmi quante gambe abbia il somaro?» E quei: «mi è d'uopo in pria veder le sue» Sotto il tavol guardò, poi disse: «dueAll'urne accorrete, Nessuno si astenga! Però, riflettete Se più vi convenga Aver deputati Gi

Il sole, quantunque si fosse a mezzo novembre e sotto le Alpi, amiche degl'inverni precoci, non era mai parso così splendido come quel giorno al nostro adolescente. Egli era allegro, felice, beato, e per due buone ragioni. Cominciamo dalla prima, e dalla più vicina eziandio. Egli non aveva più, per quell'anno, da pensare agli esami.

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