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Aggiornato: 20 giugno 2025
Quando il Conte Cènci con la sua compagnia entrò in questo cammino la luna si era appiattata dietro una nuvola nera, che viaggiava, a cagione della sua mole, più lenta delle altre, sicchè procederono quasi tentoni per un buon quarto di miglio. Allo improvviso la luna liberandosi dalla nuvola gitta un raggio obliquo, ed illumina la scena.
Egli entrò diffatti con passo fermo e sicuro, affrontando gli sguardi curiosi; e rasentando, come ho gi
La quinta luce, ch'e` tra noi piu` bella, spira di tal amor, che tutto 'l mondo la` giu` ne gola di saper novella: entro v'e` l'alta mente u' si` profondo saver fu messo, che, se 'l vero e` vero a veder tanto non surse il secondo. Appresso vedi il lume di quel cero che giu` in carne piu` a dentro vide l'angelica natura e 'l ministero.
Vegno qua sù, perchè minor periglio Stimai partire entro la notte ombrosa; E mentre quì m'ascondo, il mio naviglio Ed il nocchier l
È atroce! è atroce! mi è sembrato udire parlare i flutti e dirmi questo e i venti cantar quest'altro e il tuono in suo profondo e cupo rombo, pronunciando il nome di Prospero, il peccato mio con quella sua voce bassa proclamare. Dunque è mio figlio sepolto entro la melma del mare? Voglio ricercarlo in fondo dove non giunse lo scandaglio e seco io giacerò nel fango! Exit.
Quel giorno egli vi entrò di buonissima mattina, uscito appena dalle sue stanze, volendo compiere quest'atto gentile di piet
Guido di Reana entrò senza nemmeno farsi annunziare. Anche questa era una cosa che le rincresceva. Buona sera, Teresa. Non c'era nessuno di l
Qual fieri lupi entro selvaggia sponda, In cui fer scempio di lanoso armento, Sen vanno addrappellati, ove bella onda Spande con mormorio fonte d'argento; Orribil vista! d'atro sangue gronda L'ingorda bocca, e ne rosseggia il mento, Ardono gli occhi, e l'arator lontano Guarda tremante; egli bestemmia in vano.
39 E di lor una s'accostò al cavallo per la staffa tener, che ne scendesse; l'altra con una coppa di cristallo di vin spumante, più sete gli messe: ma Ruggiero a quel suon non entrò in ballo; perché d'ogni tardar che fatto avesse, tempo di giunger dato avria ad Alcina, che venìa dietro ed era omai vicina.
Poco dopo entrò Battistone alquanto scalmanato, colle orecchie rosse, con un ombrello sotto il braccio, una valigia in mano. E fu accolto da un vivo applauso. Hai fatto buon viaggio? si temeva che tu avessi perduta la corsa. Si temeva anzi di un deragliamento, o di uno scontro ferroviario.
Parola Del Giorno
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