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Aggiornato: 20 giugno 2025
E il volere il suo amore, tutto il suo amore, ma rifiutare ad un tempo ciò che in esso vi era di affannoso, non era egli egoismo più grande? e non avrei io distratto di tal guisa quell'affetto che mi era così caro?
Per quanto De Nittis soffrisse, non avrebbe mai potuto paragonare il proprio dolore al suo; egli non era che padre per il contatto di un attimo con quella creatura, che ella aveva composto di sè stessa. Poi De Nittis non credeva come lei; adesso nella paura delirante, che la ricacciava verso Dio, le pareva che solamente una fede senza alcun egoismo di speranza potesse commuoverlo.
Certo doveva aver fatto pressione sulla mia coscienza per amore della donna mia; per farle il sacrificio de' miei principî... Deve essere un amore ben grande quello che giunge fino ad immolare le cose più sacre, fin l'onore. E dopo tutto ciò ella spingeva l'ingratitudine fino a farmi dei rimproveri... Oh! le donne! E codesto esclamavo inorridito da tanto egoismo.
È un ricordo profondamente vergognoso, che i nostri possidenti non si siano indotti prima a riflettere seriamente sulla situazione delle classi lavoratrici trasformata dalla libera concorrenza, se non davanti allo strepito minaccioso dei comunisti, se non davanti allo spettro rosso. Quando Saint-Simon sferza il vile egoismo dei legisti, come chiama i liberali, e afferma che la loro divisa è ôte-toi de l
Ma chi mi assicura che in tal caso il meglio sia la rosa? Non è forse il mio egoismo che me lo suggerisce? Vedete un po' che razza di filosofo mi sbuca fuori da queste gonnelle! esclamò Lui con una specie di allegrezza della quale mi sfuggiva il significato ma che trovavo assai dolce. Tenete bene a mente che la rosa ha per sè la sua ragione di trionfo perchè la rosa è la bellezza.
Giovinette di fuoco, donne all'amor create, Da uno stolto egoïsmo a soffrir condannate; Giovinette di fuoco e superbe matrone, Che forse in qualche giorno di suprema oblivione E di supremo ardore, da ogni sguardo lontane, Calpestaste con gioia le convenienze umane E ai baci d'un ignoto v'abbandonaste ignude, Voi capirete il senso che il mio racconto chiude!
Verrezzi non mancava di talenti; ma la violenza della sua immaginazione lo rendeva schiavo delle passioni più opposte. Egli era giocondo, voluttuoso, intraprendente, ma non aveva nè fermezza, nè coraggio vero, ed il più vile egoismo era l'unico principio delle sue azioni.
I sottilissimi fili logici, che legavano l'uomo ai pioli del suo egoismo, non valsero a trattenere il gigante che si risvegliò in lui in quel momento e che gli diede il senso d'una forza terribile. Mai s'era sentito così violento in vita sua, tranne una volta a Nizza, quando si accorse che un conte ungherese gli rubava sul giuoco con carte false.
Ma in quel momento non poteva, come avrei voluto, soffermarmi su queste considerazioni; e d'altronde il mio interesse personale mi avrebbe reso ingiusto nell'apprezzarle. Credete voi che tutti coloro che sedettero come io ho seduto su un trono, non abbiano fatte le stesse considerazioni, benchè le abbiano poi soffocate nel fondo della coscienza collo stesso spirito di egoismo?
Non potrò farmi onore, disse con ingenuo egoismo. Eh! si tratta proprio di questo. Perdio, fa conto che il bambino sia di vetro: guai se non ubbidisci a tutte le mie prescrizioni! Ma in ogni modo non avrai a lagnarti.... ti saranno riconoscenti egualmente. Ella pure si fece seria.
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