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Aggiornato: 8 giugno 2025
Eccolo, il famoso vortice! disse Gino, mentre il burchiello sotto l'impulso dei remi giungeva quasi a rasentare il centro dello specchio azzurro. Vedete che tranquillit
Le avventure di Leonardo o non erano dunque degne di nota od erano di quelle che non lasciano traccia; rimaneva Leonardo. Eccolo, in piedi quanto è lungo, che minaccia d'uscire dai margini del ritratto di gabinetto.
Ed eccolo qui, che aspetta: è un orrendo ragazzo colla bocca storta. A lui affiderò i miei fiori, questa lettera.... e il mio destino! «Guardo il messaggero e mi piace di pensare che anche i vostri occhi lo vedranno. «Ma come, come, o ignorata mia felicit
Eccolo quivi d'una polcella, mediantovi la vertú del Spirito Santo, poverissimamente nasciuto. Dimmi, uomo, dimmi, animal di ragione, qual umiltade di cotesta maggiore potriasi unqua imaginare?
I preti grassi, paffuti, dall'alto dell'ultimo scalino che metteva nella chiesa, guardavano sorridendo quell'agitatissimo ondeggiar di teste. Eccolo! tuonò di nuovo un grido formidabile dalla chiesa di Badia fino all'angolo di via Vergognosa, e il grido fu seguito da una straordinaria concitazione.
Eccoli! Eccoli! Accennano a venire qua... Di Nolli. Ah si? Bertoldo. Pare che egli li voglia accompagnare... Sì, sì, eccolo, eccolo! Di Nolli. Ritiriamoci allora! Ritiriamoci subito! Voltandosi a Bertoldo prima di uscire. Voi restate qua! Bertoldo. Debbo restare? Senza dargli risposta, Di Nolli, Frida e Belcredi scappano per la comune, lasciando Bertoldo sospeso e smarrito.
Oh, eccolo qua, il bossolo dei segreti. Prendi, Juana, mia dolce amica, aprilo tu, ch'io non lo leggo. Piacevole non è di certo; e ci sar
OTTAV. ... E ognor non rechi in dito un fido anello? eccolo; il voglio... SENECA Ah! lascia... OTTAV. Invano... Io 'l tengo. Io ne so l'uso: ei morte ratta, e dolce rinserra... SENECA Il ciel ne attesto... deh! ten prego,... mel rendi... Or, s'altra via... OTTAV. Altra non resta. Eccolo schiuso... Io tutta giá sorbita ho coll'alito la polve mortifera... SENECA Me misero!...
Ed egli non ha indovinato che le mie premure, il mio affetto, avevano una sorgente pura, innocente, santa? In quel momento qualcuno bussò alla porta. La dama abbassò il velo. Eccolo, esclamò Maria, deve esser lui, signora! E andò ad aprire.
Vuol vedere Stazza? mi fece un di que' giorni l'usciere addetto alla spolveratura della mia camera. Con uno strofinaccio tra le mani s'era avvicinato al balcone chiuso e guardava nella via, attraverso a' vetri. Venga, venga! Eccolo lì... Mi levai e corsi al balcone. Lo vede? Dov'è? Non lo vede? Lì, seduto fuori al caffè di rimpetto. Lo vede? A quel tavolo a sinistra della porta.
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