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Aggiornato: 6 novembre 2025


GERASTO. Che sicurtá? che pentire? che trenta scudi? FACIO. Come trenta scudi? Dico che avendomi promesso... GERASTO. Parole. FACIO....trenta scudi... GERASTO. Se non l'hai meglio di questa,... FACIO....in iscambio delle mie vesti,... GERASTO....tu sei matto da dovero. FACIO....avendomegli promessi dinanzi duo testimoni,... GERASTO. Tu erri in grosso. FACIO....serò atto a farmeli pagare.

102 Fra mille colpi il Tartaro una volta colse a duo mani in fronte il re d'Algiere; che gli fece veder girare in volta quante mai furon fiacole e lumiere. Come ogni forza all'African sia tolta, le groppe del destrier col capo fere: perde la staffa, ed è, presente quella che cotant'ama, per uscir di sella.

Costanza cara, io che fui cagion della tua rapina, son libero, e tu, per venir al mio comando, sei schiava. Oh, quanto la meritarei io la servitú che per me tu hai patito! PEDOLITRO. Voi piangete la viva, come fusse morta. PARDO. Come viva? PEDOLITRO. Come la stimate voi morta? se non è morta fra duo mesi, che son di partito, ella è piú viva e piú gagliarda che mai. PARDO. Ti fai beffe di me.

Quanto piú segni mi dái, men t'intendo. PEDOLITRO. Che parlo arabico o tartaresco? Fai della stordita, per non accettar la veritá. CLERIA. Fai tu del cattivo, per farmi accettare il falso. PEDOLITRO. Non m'hai servito duo mesi in casa di Pandolfo in Vineggia, quando cadei infermo duo anni sono? CLERIA. O Dio, che ascolto! PEDOLITRO. Dico che tu sei Sofia, intendi? a chi dico io?

Voglio che ti governi in ogni modo come t'ho detto, ché quel poco amaro in questo ha seco utilitá infinita. Andianne, com'è giorno. CRISAULO. Sia a tuo modo. Cosí farem, ché anch'io cognosco certo che fia 'l mio meglio. Ma non potrò starvi: ché ci morrò in duo . FILENO. ! T'è piú sano che non è 'l cavar sangue agli impestati. Ed è ben peste quella che ti ha preso!

12 Giungean da l'una parte i Maganzesi, e conducean con loro i muli carchi d'oro e di vesti e d'altri ricchi arnesi; da l'altra in mezzo a lance, spade ed archi, venian dolenti i duo germani presi, che si vedeano essere attesi ai varchi: e Bertolagi, empio inimico loro, udian parlar col capitano Moro.

GERASTO. Mi contento non tanto per i trenta scudi, quanto per farvi vedere un miracolo di una mia ricetta, che un todesco, a cui avea fatte molte carezze in casa mia, morendo, me ne lasciò erede: con duo soli lattovari, non piú. FACIO. Che lattovari, che tedeschi, che ricette? GERASTO. Dico che vi servirò tra pochi giorni. FACIO. Dico che li voglio adesso. GERASTO. Che cosa?

17 L'antiquo sangue che venne da Troia, per li duo miglior rivi in te commisto, produrr

SQUADRA. Io non so se non portagallina. TRASILOGO. Sai maneggiar questa spada a due mani? SQUADRA. Meglio assai quella a duo piedi; però seria bene che mi locaste nella retroguarda. TRASILOGO. Quel loco è del capitano acciò possa soccorrere dove è il bisogno, e dietro questo cantone sosterrò l'impeto della battaglia. SQUADRA. E voi, savio, vi ponete al sicuro.

85 I duo che mostran disiosi affetti che la gloria di lei sempre risuone, Gian Iacobi ugualmente erano detti, l'uno Calandra, e l'altro Bardelone. Nel terzo e quarto loco ove per stretti rivi l'acqua esce fuor del padiglione, due donne son, che patria, stirpe, onore hanno di par, di par belt

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